La gravità della riduzione del consumo per benzina e gasolio denunciata da Unione Petrolifera conferma le stime fatte la settimana scorsa dalla Faib e rischiano di portare alla chiusura migliaia di piccoli distributori. Secondo la Federazione dei benzinai, il dato di febbraio peggiora di molto la già forte contrazione del mese di gennaio e risente in modo determinante sia dell’aumento del costo industriale del prodotto, cresciuto del 25% per la benzina e del 33% per il gasolio nel primo bimestre del 2012 rispetto all’intero periodo 2011-2010, che di quello fiscale che ha avuto impennate pari rispettivamente al 24% per la benzina ed al 38,69 per il gasolio nei periodo osservati (primo bimestre 2012 sul biennio precedente). La gravità del dato è legata anche al fatto che il gasolio, per la prima volta, diminuisce rispetto all’anno precedente.
“Mentre continua inarrestabile la corsa verso i 2 euro, con effetti catastrofici sulla rete carburanti – sottolinea il presidente della Faib, Martino Landi – diventa sempre più necessario un doppio intervento del Governo finalizzato all’introduzione dell’accise mobile e della sterilizzazione dell’iva da un lato e dall’altro all’accelerazione delle procedure per la realizzazione del mercato all’ingrosso previsto dal recente decreto sulle liberalizzazioni per bloccare la speculazione”.