“Sulla rete carburanti la situazione sta diventando drammatica: quotidianamente ci giungono notizie allarmate sui rincari dei prodotti petroliferi dai nostri gestori e dalla rete, dove continuano a registrarsi perdite di erogati e corsa al rialzo. Se dovesse continuare così, sfonderemo la soglia dei due euro per un litro di carburanti entro Pasqua”. Il Presidente di Faib Confesercenti, Martino Landi, lancia l’allarme sui rischi connessi al caro-carburanti. “Sarebbe un fatto gravissimo – continua Landi – per le ripercussioni che potrebbe determinare sulla filiera della mobilità e su tutto il mondo produttivo, con una spinta inflazionistica che vanificherebbe i sacrifici degli italiani. Sappiamo che le benzine entrano in rapporto con il resto dell’economia attraverso relazioni complesse, in via diretta ed indiretta (prezzo del carburante per autotrazione, produzione energia elettrica, costi di produzione dei beni e dei servizi, trasporto dei suddetti beni, spese relative alla casa, ecc.). Possiamo stimare che ogni aumento di 1 punto percentuale del prezzo al litro delle benzine produce entro un periodo di pochi mesi, necessari a completare l’assorbimento completo per tutti i settori, un aumento del tasso d’inflazione di oltre 2 decimali di punto. Ciò avrebbe un effetto depressivo tremendo sull’economia italiana”.
“Intanto la contrazione dei consumi, che nel periodo dicembre-febbraio, secondo nostri dati, registra una perdita media di circa il 18%, – prosegue Landi – rischia di far chiudere migliaia di piccoli distributori, mentre alcune compagnie petrolifere, proprio in queste ore, pensano di scaricare sui gestori, dimezzando il loro margine, le contraddizioni del sistema petrolifero italiano”.
“Lo Stato intervenga – conclude il Presidente dei benzinai di Confesercenti – attraverso la sua controllata Eni per calmierare il mercato, prevedendo un sistema di accise mobili e sterilizzando l’Iva. E’ improcrastinabile, inoltre, un decreto per la parziale defiscalizzazione dei carburanti nelle aree transfrontaliere, dove si scontano differenze di prezzi a doppia cifra e le stazioni di servizio italiane rischiano la chiusura con grave perdita per le casse dello Stato e per i servizi ai cittadini che per fare rifornimento dovranno recarsi oltre confine”.