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La Regione Toscana fa marcia indietro. Baratta lo sviluppo, l'ammodernamento della rete carburanti e la tutela ambientale per pochi centesimi

La Faib Toscana aveva riposto fiducia sulle scelte fatte dagli amministratori regionali, stimolando l’innovazione e l’ammodernamento della rete. Interventi che hanno consentito alla rete carburanti Toscana un livello di efficienza più avanzato della media nazionale concertato con tutti gli attori della filiera. Una Legge che giustamente veniva considerata a livello nazionale una delle più innovative e dal profondo contenuto riformatore. Improvvisamente ed ancor prima di conoscere come uscirà dal parlamento la norma che disciplina il settore, la Regione Toscana, fa marcia indietro. Si adegua e interviene a favore dei soliti noti con due provvedimenti che favoriscono GDO e petrolieri.
Il primo provvedimento, che cancella l’obbligo di aprire nuovi impianti con l’offerta di prodotti ecologici vanificando lo sforzo fatto negli ultimi anni per una rete più moderna e efficiente, a contrasto dell’inquinamento che le varie amministrazioni tentano di combattere con la chiusura al traffico nelle città o con balzelli legati al pagamento di accessi che servono solo a fare cassa.
Il secondo provvedimento che disciplina e tenta di introdurre i ghost. Si vuole in sostanza recuperare soldi sulla pelle dei gestori illudendo i consumatori che, fatto fuori il benzinaio, il prezzo scenderà. Purtroppo, il prezzo invece sarà ancora più alto e il cittadino sarà senza servizi. Un capolavoro unico che solo chi non conosce la rete – e non sa che già oggi oltre il 95% degli impianti in Toscana ha gli apparecchi self – può pensare di dare a bere ai consumatori, che però siamo sicuri non tarderanno a fare i conti. Il presidente Rossi ci pensi, e ci ripensi.

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