Con una nota a tre firme i Presidenti di Faib Fegica e Figisc/Anisa hanno contestato all’ Ing. Daniele Bandiera, A.D. Italiana Petroli SpA e al dott. Roberto Marazza, CFO Italiana Petroli SpA che le situazioni oggetto di segnalazioni da parte delle Federazioni dei gestori “non hanno trovato… la soluzione che ci è stata rappresentata”
Per Landi Di Vincenzo, Bearzi e Cantarelli “ permangono situazioni di Gestori che ancora non hanno avuto il pieno riconoscimento” di quanto maturato mentre risultano addebitati tutti i costi relativi alle forniture, in una situazione in cui “al singola Gestore è preclusa ogni facoltà/possibilità di effettuare puntuali controlli sulle partite dare/avere.”
I Presidenti di Faib Fegica e Figisc/Anisa chiedono ai vertici aziendali di Italiana petroli di “ripristinare, con sollecitudine, una condizione di normale fruibilità delle partite contabili dei Gestori” e segnalano, ancora una volta, che “il perdurare di tale situazione di doppia velocità negli accrediti/addebiti rischia di determinare le pre-condizioni di un default finanziario per le singole gestioni.”
La nota prosegue mettendo in chiaro che, ove l’Azienda non ottemperasse alle giuste sollecitazioni, “sarebbe chiaro che le responsabilità (anche delle ragioni che potrebbero indurre alla fattispecie del “procurato fallimento”) sarebbero esclusivamente da ascrivere a codesta Azienda che, a causa di suoi problemi organizzativo/contabili non ha consentito ai Gestori di avere una sana conduzione finanziaria (ed economica) della propria micro-impresa disponendo, a suo piacere, di somme di legittima proprietà delle singole gestioni.” La nota giunge a chiedere di “predisporre, per ogni singola gestione e in tempi brevissimi, un estratto conto intellegibile dal quale si possano evincere le singole partite contabili e le operazioni di eventuali compensazioni (ancorché non autorizzate).”
Faib Fegica e Figisc/Anisa, richiamando infine il verbale d’incontro del 12 dicembre ultimo scorso, sollecitano l’azienda a rispettare gli impegni sui cali- tuttora disattesi- e sulle sofferenze in autostrada, oltre ad avviare gli incontri “per definire un nuovo accordo che doveva trovare le giuste compatibilità in risposta alla nuova realtà aziendale e alle esigenze dei gestori”