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Riforma carburanti, Il Governo preannuncia nuovi interventi

Il Pdl Saglia: "Passera e Monti applichino l’art 28 della manovra di luglio". Il Pd, Lirosi: "Occorre intervenire sull’oligopolio della filiera petrolifera". Faib: “Andare oltre le vecchie ricette inefficaci. Bisogna pensare a interventi più articolati”.

Il Governo preannuncia da diversi giorni nuovi interventi di riforma del settore carburanti, difatti sconfessando l’operato del precedente esecutivo, duramente contestato dalle associazioni dei gestori che avevano parlato apertamente di controriforma.
Ma il Pdl non ci sta. “La strada per la liberalizzazione del settore dei carburanti è stata già individuata dal nostro governo dopo oltre un anno di accurati approfondimenti e aspetta solo di essere implementata: per questo finora non ha dato i suoi effetti.
Monti e Passera applichino subito l’articolo 28 della manovra di luglio 2011”. E’ quanto dichiara Stefano Saglia, deputato Pdl, in merito alla questione sulla riforma del mercato dei carburanti.
“Se si applicasse la nostra riforma – continua Saglia – si riuscirebbe ad allineare in maniera strutturale i prezzi italiani con la media europea. E questo attraverso una riduzione del numero dei distributori, il 100% di self e lo sviluppo del non oil”.
Il deputato sottolinea, infine, che “il mercato all’ingrosso di cui si parla è solo uno specchietto per le allodole che funziona per gas ed elettricità ma non per la benzina. Si verrebbe a creare solo un sistema che non ha riscontri in nessun altro paese europeo.
Nessuno ci assicura che ci sarebbe un’effettiva riduzione dei prezzi. Inoltre, chi pagherebbe i costi di gestione della nuova struttura centralizzata?”.
Saglia sottolinea che “anche gli ipotizzati interventi sull’esclusiva non porterebbero da nessuna parte ed anzi avrebbero un effetto contrario in quanto spingerebbero i titolari degli impianti a condurli direttamente eliminando i gestori.
La soluzione da noi prospettata, invece, – conclude Saglia – prevede la possibilità di stipulare anche altre forme contrattuali, in linea con quelle più diffuse in Europa, che devono però essere preventivamente concordate con gestori, compagnie e con la supervisione del ministero dello sviluppo”.
Una chiave di lettura fortemente messa in discussione dal Pd che sull’argomento ha presentato in Parlamento diverse iniziative. Sulla questione è nuovamente intervenuto Antonio Lirosi, ex mister prezzi, attuale responsabile consumatori e commercio, con un articolo sulll’Unità in cui afferma “bisogna invertire la rotta controllando le tariffe e intervenendo sull’oligopolio della filiera petrolifera”. L’elaborato parte dal presupposto che per tutto il primo semestre 2012 ci saranno pesanti tensioni inflazionistiche a causa, anche, delle nuove accise ed addizionali regionali sui carburanti.
“Sulla questione del prezzo della benzina, divenuto ormai un incubo giornaliero per gli automobilisti, ci si aspetta un impegno straordinario anche per risolvere i nodi che penalizzano la nostra competitività a causa di un aggravio di prezzo industriale rispetto alla media europea”.
E secondo Lirosi non si tratta solo di un problema di regolazione e di numero dei punti di vendita al dettaglio, ma di assetto oligopolistico della filiera petrolifera che pregiudica l’ottenimento delle migliori condizioni alla pompa nell’80% dei casi.
Sul tema la Faib ha già convocato una riunione di Presidenza per lunedì 16 gennaio: “Siamo in una fase molto delicata per un tema così importante e al centro dell’attenzione dell’ opinione pubblica. E’ evidente che siamo in presenza di una forte preoccupazione per l’andamento delle gestioni che stanno pagando la forte contrazione degli erogati. Così non si va da nessuna parte. E’ da mesi che avvertiamo che bisogna mettere le mani al settore in modo coordinato e condiviso, non è pensabile che si proceda con il gioco dello scaricabarile, pur contando su sostegni diversi. La controriforma contenuta nell’articolo 28 può aver fatto contento qualche segmento della filiera ma non risponde alle attese dei cittadini e all’interesse del settore. Insistere su quell’impostazione è un dato di miopia politica. La rete carburanti rappresenta un settore strategico per il paese, rifornisce oltre l’80% del trasporto merci, con tutto quello che ciò comporta; senza parlare della mobilità privata: è evidente la grande attenzione che richiama. Ignorare ciò significa fare come gli struzzi. Occorre invece un piano condiviso e incisivo che rilanci il settore in modo strutturale, che incida sul livello dei prezzi e sulla concorrenza effettiva nel settore. L’art 28, sotto questo punto di vista, è addirittura una contro riforma per lasciare esattamente le cose come stanno, perché non tocca nessuno dei veri nodi del settore, a cominciare dalla stortura rete extrarete che grava sul paese… Un lusso che i consumatori e gli operatori della stessa rete carburanti non possono più permettersi”.