Il Coordinamento Nazionale Unitario dei Gestori di Faib e Fegica – in una nota – conferma la propria più grande preoccupazione per lo stato di fortissimo disagio che sta vivendo il paese e l’intera Categoria e rilancia le soluzioni strutturali e di sistema necessarie a restituire condizioni minime di competitività commerciale e di marginalità alle imprese di gestione.
Faib e Fegica esprimono netta contrarietà all’’ennesimo ricorso all’aumento delle accise sui carburanti, sia nazionale che regionale, in quanto introduce ulteriori elementi di criticità e sofferenza per i cittadini e i Gestori sotto il profilo dell’esposizione finanziaria e, soprattutto, delle contrazioni dei volumi di vendita.
Per decine di migliaia di piccole imprese – si legge nella nota – si tratta di un vero e proprio macigno mentre continuano ad essere escluse in modo forzoso ed iniquo da qualsiasi possibilità di competere in un mercato dominato saldamente da petrolieri e retisti, in un “sistema” sottratto alle normali dinamiche della concorrenza e del mercato.
Il Coordinamento Nazionale Unitario ribadisce il carattere di estrema urgenza legato ad una profonda riforma del settore che consenta a tutti gli operatori di competere e far valere il loro grado di efficienza.
Prioritario appare – secondo il coordinamento dei gestori – il superamento della strumentale divisione tra i canali di approvvigionamento rete ed extrarete, attraverso i quali i medesimi fornitori alimentano, a condizioni intollerabilmente differenti e violentemente penalizzanti per i Gestori, lo stesso livello distributivo ed impianti in concorrenza tra loro.
A questo proposito, il Coordinamento Faib/Fegica osserva con particolare interesse il preannuncio fatto dall’attuale Governo circa la volontà di adottare nuovi provvedimenti tesi a completare il processo di liberalizzazione del settore ed aumentare il grado di competitività tra gli operatori.
Il Coordinamento Faib/Fegica, perciò, invita il Governo a percorrere rapidamente la strada annunciata.
Ciò non di meno, ritiene di rilanciare, nuovamente, l’invito rivolto al settore e a ciascuno dei suoi componenti, aziende petrolifera in testa, ad abbandonare posizioni di chiusura pregiudiziale e di partecipare attivamente alla definizione di una proposta condivisa di “autoriforma”, alla ricerca di nuovi equilibri e nuove regole, attraverso le quali restituire una visione di prospettiva e di rilancio ad un settore in profonda crisi, anche per proprie evidenti responsabilità.
Il Coordinamento Nazionale Unitario, per parte sua, non si sottrarrebbe ad un concreto e leale tentativo, convinto com’è che si tratterebbe di una delle ultime possibilità per il medesimo settore di avere un ruolo attivo e propositivo e, al tempo stesso, di scongiurare interventi impositivi.
In questo senso il Comitato di Presidenza e di Segreteria del Coordinamento invita la categoria alla massima attenzione e ciascuna delle strutture territoriali a promuovere incontri ed assemblee tra i Gestori.