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Sicurezza sugli impianti, Faib e Fegica al Ministro dell'Interno Cancellieri: subito misure di protezione

I recenti omicidi di Francesco Zoppello a Thiene, in provincia di Vicenza, venerdì 18 novembre u.s., e pochi mesi or sono di Mario Cuomo a Cerveteri, vicino Roma, hanno creato un clima di grave allarme sulle aree di servizio e riproposto drammaticamente la questione sicurezza.
Partendo da questo dato di grandissima preoccupazione che serpeggia nella categoria, il coordinamento unitario dei gestori carburanti italiani, Faib Fegica, ha inviato al Ministro dell’Interno, Dottoressa Anna Maria Cancellieri, una nota riassuntiva sullo stato della sicurezza sugli impianti di distribuzione carburanti, rappresentando l’urgenza di varare immediatamente misure di sorveglianza e protezione per i gestori.
Nella nota Faib e Fegica ricordano che “Le nostre Federazioni hanno già denunciato gli episodi di violenza che si verificano sulle aree di servizio, coinvolgendo spesso anche clienti e cittadini” e che “ stando ad una rilevazione interna – oltre il 65% dei gestori carburanti in Italia (circa 24.500 operatori), nel corso della loro attività, hanno subito episodi di violenza più o meno gravi con furti, rapine, estorsioni”.
La nota unitaria denuncia che “L’attività di vendita carburanti, caratterizzata dalla circolazione di una grande quantità di danaro contante (è noto infatti che i gestori incassano per conto dello Stato oltre 40 miliardi di Euro/anno di imposta di fabbricazione) si rivela tra quelle più esposte al pericolo, che aumenta in determinate circostanze, come orari serali e fine turni, e località, come impianti lungo le grandi arterie e sulla viabilità veloce.”
Il coordinamento Faib Fegica rileva che si verificano – annualmente – circa 2 mila episodi malavitosi sulle aree di servizio, con un bottino stimato in oltre 10 milioni di Euro.
Si tratta di atti criminosi la cui frequenza pone problemi gravissimi di tutela di una categoria di lavoratori autonomi che svolgono un servizio per lo stato e la collettività. Una categoria che lo stato ha il dovere di tutelare.
Faib e Fegica hanno, dunque, sollecitato decisioni che consentano il varo di misure idonee a contrastare i fenomeni malavitosi e richiesto un incontro per esporre le proposte in materia di sicurezza delle aree di servizio a tutela degli operatori della rete vendita e dei consumatori.

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