Faib Fegica e Figisc, a seguito dell’incontro avuto con EG su diverse criticità riscontrate in merito all’applicazione dell’accordo sottoscritto, hanno formalizzato al gruppo anglo pakistano il loro disappunto e messo in chiaro le contestazioni avanzate.
Faib Fegica e Figisc hanno ricordato che “L’Accordo sottoscritto tre mesi fa’, poggia su alcuni elementi fondamentali: tra essi, il primo ad emergere è il rispetto e la dignità”dei gestori, “che, evidentemente, continua ad essere ritenuta dall’ Azienda -nonostante le professioni di fede sulla centralità del Gestore- come “terminale inintelligente” di politiche commerciali costruite a tavolino”
Le Associazioni contestano una “…un’interpretazione dell’Accordo univoca, contraddittoria, riduttiva, “fiscale fino al parossismo” e fuori da ogni ragionevole dialettica fra le Parti.”
Le Federazioni in tema di prezzi rimarcano ad EG i contenuti normativi e quelli derivanti dagli accordi sindacali che in modo inequivocabile “lascia libero il rivenditore di fissare il prezzo al pubblico e, nel contempo, vieta al fornitore in esclusiva (per poter rimanere tale) di obbligare il rivenditore a rispettare un prezzo imposto: ciò determinerebbe -secondo il legislatore nazionale e comunitario- una decadenza dalla deroga ad effettuare singole transazioni senza ottenere, in via preventiva e su tutti gli atti, l’approvazione dell’Unione Europea (cfr. art. 4 Regolamento CE 330/2010).”
Alla luce di questa importante sottolineatura Faib Fegica e Figisc chiedono l’immediata interruzione di indebite pressioni in materia di accordo di “PREZZO MASSIMO” normato all’art. 4 e regolamentato al successivo art 8 del richiamato accordo, evidenziando i profili che potrebbero invocare un intervento diretto degli “organi competenti della Direzione della Concorrenza della UE affinchè sanzioni tali comportamenti assunti in violazione della norma (fatto salvo l’insopprimibile diritto a seguire tutte le strade giurisdizionalmente perseguibili competenti in territorio italiano).”
Le Federazioni, dopo avere chiarito tale aspetto, avanzano la convinta tesi che in realtà EG così facendo voglia sottrarsi al confronto “…per evitare di affrontare argomenti più pregnanti” come la manutenzione, la predisposizione degli erogatori in vista della fattura elettronica, la trasformazione degli impianti express e i ritardi sulla split lane, sino ai “disguidi organizzativi e amministrativi” in tema di conguagli delle note Credito in favore dei gestori e, ancora dei “mancati interventi di sostegno alle situazione di criticità derivanti dalla prima applicazione dell’Accordo fino alle politiche di “pricing e di margine” per gli impianti che non possono essere trasformati in “misti”.
Le tre Federazioni poi entrano nel merito della questione prezzi ricordando che l’accordo sottoscritto tre mesi fa prevede che “deve essere equo e non discriminatorio: tale cioè da consentire al singolo Gestore di competere sul mercato di riferimento. L’elemento a prevalere invece è stato un significativo aumento dei prezzi consigliati al pubblico” E infine ricordano che “….rimangono aperte tutte le questioni che -per evitare altri argomenti di conflittualità- abbiamo demandato a tavoli tecnici che, ci sembra, ancora non siano entrati nell’agenda dell’ Azienda.”
A fronte di ciò le Federazioni hanno espresso l’auspicio di un confronto sereno e costruttivo sui temi richiamati nell’interesse dei gestori a marchio e dell’azienda stessa.