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Gestori Esso/Petrolifera Adriatica della Toscana: avvio ai ricorsi

Nuova stagione di scioperi di colore.
Faib, applicate l’Accordo vigente

 

Dopo gli incontri infruttuosi, i tavoli ministeriali, il negoziato negato e le Assemblee dei gestori, parte dalla Toscana, con il sostegno di Faib,  la raffica di ricorsi dei gestori Esso acquisiti da Petrolifera Adriatica per vedersi riconoscere, sino a nuova intesa, l’Accordo del luglio 2014.

Lo Studio Legale Grassi di Roma, in collegamento con il Collega Avv. Michele Guidugli del Foro di Carrara, ha provveduto, tra il 30 maggio 2018 e il 28 giugno 2018, a depositare e iscrivere a ruolo presso il Tribunale di Roma, i ricorsi ex articolo 702 bis c.p.c., per mancata applicazione dell’Accordo Aziendale sulla Viabilità Ordinaria della Rete di Distribuzioni della Esso Italiana S.r.l. del 16 luglio 2014, in nome e per conto di svariate decine di  gestori di impianti ex Esso, oggi acquisiti da Petrolifera Adriatica, siti sul territorio toscano, e ulteriori ricorsi sono in via di stesura e verranno depositati entro il 31 luglio 2018.

Il Tribunale di Roma, su ricorso cautelare delle Federazioni di categoria, pur non accogliendo i ricorsi solo per difetto di legittimazione diretta delle ricorrenti, ha, viceversa, riconosciuto la piena vigenza dell’Accordo, nonostante scadenze e disdette, e la piena legittimazione dei gestori a far valere l’applicazione dell’Accordo stesso, anche nei confronti dei nuovi titolari degli impianti e, conseguentemente, il diritto degli stessi a pretendere, perdurante la fornitura in esclusiva di carburante Esso, l’operatività con lo stesso marchio e la continuità vincolante della politica commerciale di Esso, le differenze tra le condizioni economiche di fornitura previste dall’Accordo e quelle difformi sino ad oggi praticate unilateralmente dai nuovi titolari degli impianti.

Dall’accoglimento dei ricorsi, scaturirà, quindi, oltre all’ordine a Petrolifera Adriatica di applicare per il futuro l’Accordo in questione ai ricorrenti, la condanna di quest’ultima al pagamento delle quote fisse previste dall’Accordo e non corrisposte ai gestori dopo il subentro di Petrolifera Adriatica, e dei differenziali tra i prezzi di approvvigionamento e/o di cessione al dettaglio previsti dall’Accordo e i prezzi di approvvigionamento praticati in concreto da Petrolifera Adriatica nelle somministrazioni di carburante ESSO ad oggi effettuate.

L’azione legale verso Petrolifera Adriatica giunge alla fine di tutti i tentativi di ricomporre negozialmente un quadro di diritto ai sensi del D. Lgs. 32/98, della L. 57/2001 e della L.27/2012. Di fronte alla chiusura a qualsiasi forma di dialogo, frutto di una concezione proprietaria incurante del quadro legislativo di riferimento ed ispirata al massimo profitto a scapito di diritti sanciti dalle leggi dello Stato, non vi era, dunque, altra scelta che quella di ricorrere alla vertenza legale, visto che a nulla sono servite le iniziative di protesta promosse dai gestori sensibilizzando sia le istituzioni locali che nazionali, ministero dello sviluppo economico in primis.

Come in passato, a supporto dei diritti negati e con la determinazione di sempre che contraddistingue i gestori toscani, non può venire meno l’azione sindacale, rilanciando una stagione di scioperi che inizieranno a fine luglio per ripetersi a settembre, ottobre e novembre fino alla sentenza definitiva del tribunale che dovrà pronunciarsi entro fine anno.  Mentre purtroppo si assiste impotenti al fallimento di numerose gestioni e ad un numero considerevole di impianti chiusi dove Petrolifera Adriatica nonostante gli appelli lanciati sulle pagine di “subito.it” non riescono a trovare gestori, vanificando il lavoro fatto in 50 anni di storia Esso e del prestigio di quel marchio. Il tutto in assenza di manutenzione e con vendite che crollano a picco causa una politica tipica del mordi e fuggi che mira a massimizzare i profitti e non a  guardare lontano, “una vergogna per la grande ESSO che sta solo a guardare.