Faib Fegica e Figisc intervengono nuovamente su Nexi e su Bancomat SpA per l’utilizzo di carte di credito/debito per il pagamento delle forniture di carburanti
Faib Fegica e Figisc intervengono con una nota congiunta sull’ utilizzo di carte di credito/debito per il pagamento delle forniture di carburanti su Nexi e su Bancomat SpA, informando il MEF- il Vice Ministro Casero- e l’Autority della concorrenza e del mercato-il Presidente Petruzzelli.
Le Federazioni tornano dunque a porre “l’annosa problematica relativa alle commissioni che, tanto il circuito Nexi quanto Bancomat -monopolisti del settore dell’intermediazione- pretendono dai … Gestori per ogni transazione effettuata (al netto dell’affitto dei Pos e del gravame rappresentato dagli oneri di connessione telefonica) sugli impianti a pagamento delle forniture dei prodotti autotrazione (Benzine, Gasoli, Gpl e Metano).”
Faib Fegica Figisc ricordano che “il ricavo lordo dei Gestori si aggira intorno al 2,5% ed è quindi improbabile che la stessa Categoria possa corrispondere le commissioni che il circuito addebita soprattutto se -in esecuzione di quanto disposto con la Legge di Bilancio 2018 n. 205 del 27 dicembre 2017- lo strumento del pagamento tracciabile (cioè con carte di credito/debito) diventa imprescindibile per consentire agli utilizzatori finali la detraibilità e deducibilità per i consumi dei carburanti destinati all’impresa (e assoggettati all’emissione di fattura elettronica).”
Le Federazioni mentre sottolineano che “in virtù di questi “oneri aggiuntivi” il MEF ha predisposto, con lo stesso strumento legislativo, un “credito di imposta” per il 50% delle commissioni corrisposte dai Gestori sulle transazioni effettuate con carte di credito/debito, riconoscendo, indirettamente, l’insostenibilità del 100% di un gravame che è composto -per circa il 97%- da Accisa, Iva e Ricavo Industriale Lordo” denunciano che “ Con un tempismo degno di altre iniziative, in concomitanza con la pubblicazione su GU del provvedimento richiamato, i Gestori hanno ricevuto una comunicazione di “variazione unilaterale” delle condizioni che, di fatto, ha quasi raddoppiato l’onere sulle singole transazioni.”
Faib Fegica e Figisc alla luce del fatto che tale “atteggiamento ha di fatto vanificato l’impegno del Governo e del Parlamento: raddoppiare le commissioni, infatti, equivale a dire che i Gestori saranno costretti a trasferire -tout court- il “credito d’imposta” già definito, al circuito bancario (in senso lato)”, hanno chiesto alle suddette società un incontro “nel corso del quale definire il contesto al cui interno possono essere mantenuti rapporti che non abbiano la caratteristica della “predatorietà” come frutto del’assoluta condizione di vantaggio (monopolio) dei soggetti che intermediano il servizio” chiedendo al tempo stesso al Viceministro di promuovere “una riunione ad hoc” per assumere “tutte le iniziative atte a consentire il ripristino di quelle condizioni di praticabilità della norma -volute da Governo e Parlamento- ed oggi vanificate dalle iniziative unilaterali assunte da Nexi SpA e Bancomat SpA.”
Le Federazioni dei gestori hanno anche sollecitato l’Agcm a ”verificare la sussistenza di elementi minimali di concorrenza in un settore nel quale la presenza debordante di soggetti economici che -facendo leva su condizioni di assoluto monopolismo, riducono fortemente il “Mercato”.