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Manovra. Il Senato accelera, la Conferenza dei Capigruppo da il via libera entro giovedì. Appello di Faib e Fegica

“La capigruppo all’unanimità e con grande senso di responsabilità, senza contrasto alcuno, ha deciso di chiudere il voto sulla manovra entro la metà di giovedì, al fine di consentire all’altro lato del Parlamento di poterla mettere in esame nello stesso pomeriggio di giovedì” – ha detto il Presidente del Senato Renato Schifani.
Il Presidente ha manifestato quindi pieno apprezzamento verso l’opposizione, la maggioranza e tutti perchè stanno dimostrando, in questo momento di difficoltà per il Paese, un grande senso di responsabilità”. La politica, ha sottolineato Schifani, ha capito che ”vi è in gioco un interesse superiore: quello del nostro paese. E sta dimostrando di essere all’altezza, di poterlo rappresentare”.
Sulla questione è intervenuto il Coordinamento Nazionale Unitario di Faib Confesercenti e Fegica Cisl che annuncia di avere inoltrato al Presidente del Senato ed ai Presidenti dei gruppi parlamentari un pressante appello perché venga eliminato dalla legge di conversione della “manovra finanziaria” l’articolo inserito improvvisamente dal Governo, teso a colpire la categoria a tutto vantaggio dei petrolieri ed a impedire la discussione e l’approvazione del progetto di legge “Libera la benzina!”, il cui esame era già stato avviato proprio al Senato.
Faib e Fegica, affermano “con chiarezza e senza possibilità di equivoco la loro piena adesione allo spirito ed alle ragioni fondamentali e di primario interesse per il Paese per i quali si va decidendo un iter speciale ed urgente per l’approvazione della Legge di conversione del DL 98/11 per la stabilizzazione finanziaria e rivolgono un pressante appello, affinché l’articolo in questione venga stralciato – senza pregiudizio alcuno per la manovra finanziaria ed i  “conti pubblici” – restituendo al Parlamento la possibilità di inserire in un provvedimento ordinario tutti gli elementi ritenuti dal confronto e dal dibattito necessari per la riforma del settore.”
“Ove ciò non dovesse accadere – concludono Faib e Fegica – la situazione per la categoria e le imprese rappresentate sarebbe talmente grave e pregiudicata che non rimarrebbe che adottare ogni iniziativa sindacale tesa alla tutela dei propri associati.”