Sulla trasmissione telematica dei corrispettivi, legata a doppio filo alla fatturazione elettronica, si è svolta giovedì 22 marzo us all’Agenzia delle Dogane un incontro tecnico tra tutti i soggetti della filiera e i rappresentanti dell’agenzia delle Dogane,dell’Entrate, del Mef e della Guardia di Finanza.
Sulla questione, che vedrà i distributori di carburanti anticipare un adempimento che dal 2019 sarà invece a regime per tutti, Faib ha chiarito che:
1) mancano allo stato attuale le precisazioni normative dell’estensione del credito di imposta a tutte le forme di pagamento elettroniche;
2) mancano le indicazioni dell’introduzione di un tetto alle commissioni bancarie;
3) mancano le indicazioni sul titolo del soggetto obbligato alla trasmissione dei corrispettivi;
4) mancano allo stato le indicazioni per la generazione automatica della e-fattura.
A tutto questo Faib ha aggiunto che mancano solo pochi mesi al primo luglio, giorno in cui scatterà l’obbligo che riguarderà inizialmente, disciminatoriamente e inspiegabilmente, solo le cessioni di carburanti.
Faib ha ribadito che nella categoria c’è molta contrarietà per questa anticipazione e preoccupazione per le modalità che vengono presentate da diversi soggetti sul mercato. Senza le precisazioni che mancano la Faib ha ribadito la netta contrarietà all’entrata in vigore della norma. Soprattutto in una fase di assenza del Governo, con posizioni politiche distanti sul nuovo obbligo, che già in campagna elettorale alcune forze politiche avevano messo in discussione. Da questo punto di vista l’accelerazione tecnica è inspiegabile e fuorviante.
Faib ha quindi precisato che oltre alla contrarietà già manifestata nel recente passato, appare indispensabile una proroga allineando tale obbligo eventualmente al 2019 quando scatterà per tutti, pur essendo consapevole del grande problema dell’evasione IVA, sia in generale sia nel settore in particolare, ribadendo di essere pronta a giocare fino in fondo la partita della legalità che danneggia in primis proprio i gestori per via della concorrenza sleale di chi, non pagando iva ed accise, può offrire sul mercato il carburante ad un prezzo inferiore. Ma l’illegalità da combattere è quella che si realizza prima che il prodotto arrivi nella cisterna del distributore, poiché nel trasferimento del carburante al consumatore business, con tutti i sigilli che vi sono, è altamente improbabile che si realizzino frodi. Occorrerebbe invece, se le Agenzie davvero volessero combattere l’illegalità, introdurre la tracciabilità termica del prodotto dalla raffineria ai depositi ai distributori. Allo stato dunque la procedura di fatturazione elettronica, che obbligherebbe i gestori degli impianti a svolgere oltre all’erogazione del carburante anche una lunga fase di predisposizione, con alte possibilità di errori di digitazione, ed invio documentale di migliaia e migliaia di transazioni che ognuna di esse generano una E-Fattura intasando la contabilità dei gestori e di tutte quelle imprese che possono scaricare i costi dei carburanti, con immancabili tempi di allungamento delle procedure e un aumento esponenziale dei costi indiretti sulla tenuta contabile, non è praticabile nè accettabile: tanto più in assenza dell’introduzione delle richieste avanzate.
L’attuale procedura di fatturazione elettronica pertanto non è assolutamente fattibile.
La stessa formulazione è in contraddizione con quanto stabilito a livello politico. Avevamo concordato infatti la E-FATTURA dovesse fermarsi alla consegna del carburante all’impianto perché nella fase di vendita al consumatore business sarebbe stata insostenibile per i distributori.
Faib in conclusione ha ribadito che è possibile accettare la E-FATTURA solo a condizione che siano introdotte le richieste avanzate e che non ci siano costi aggiuntivi diretti o indiretti per i distributori e che la procedura venga totalmente automatizzata in generazione automatica. Senza queste novità dal prossimo 2 luglio sulla rete carburanti avremo molti problemi: di ogni ordine e grado. La Faib seguirà passo dopo passo l’evolversi della situazione non escludendo neppure una grande mobilitazione a tutela dei gestori .