La Giunta Nazionale Faib riunita a Roma il 13 marzo us ha discusso dell’andamento della vertenza relativa ai subentranti alla Esso, assumendo le decisioni in ordine alle iniziative giudiziarie da intraprendere, oltre che dell’andamento del Tavolo ministeriale.
La Giunta ha proseguito i lavori con la calendarizzazione delle attività del programma 2018 e delle iniziative congressuali, acquisendo il report del comitato dei saggi sulle attività fin qui svolte.
La Giunta si è quindi occupata degli sviluppi delle questioni relative alla scheda carburanti, alla fatturazione e alla moneta elettronica.
Successivamente, ha affrontato il tema delle relazioni industriali e dello stato del confronto con UP sulla tipizzazione del Contratto di Commissione.
Particolare attenzione è stata riservata alla situazione del gruppo Api che ha inglobato la TotalErg, in vista dell’incontro dell’indomani con i vertici aziendali, per esaminare il percorso di integrazione delle reti e le problematiche aperte e decidere la linea da tenere.
Infine, la Giunta si è occupata dell’aggiornamento dello Statuto Cipreg e delle questioni legate al corretto funzionamento del Fondo.
Sulla questione dei subentranti alla Esso, il Presidente Landi ha fatto un articolato punto dello stato dell’arte, evidenziando le diverse situazioni esistenti sul territorio nazionale in relazione ai diversi subentranti. Landi ha fatto una prima analisi relativa all’ingresso di EG in Italia sui circa 1200 pv ex Esso sparsi lungo la penisola, sulla base delle testimonianze dei gestori e dei comitati di colore territoriali. Per Eg, al momento si è in presenza di un articolato commento alla posizione assunta dalla compagnia nel rapporto con i gestori. Lasciano perplessi alcune scelte di pricing e di offerta commerciale che rischiano di mettere la rete in difficoltà competitive con forti ripercussioni sulle gestioni. In questo senso, Landi ha dato conto di una nota unitaria delle tre Federazioni che chiedono un incontro alla EG sulle questioni generali delle politiche che si intendono portare avanti. Il dato saliente è che la nuova compagine societaria operante in Italia ha inteso operare nell’ambito della legalità, rispettando gli accordi in essere, che come si sa sono stati al centro della contestazione politica, sindacale e giudiziaria delle associazioni dei gestori verso Petrolifera Adriatica, Retitalia e Amegas, che al momento restano le uniche a non rispettare l’accordo di colore del luglio 2014 tra i subentranti alla Esso. A questo proposito, Landi ha ricordato la sentenza del Giudice del reclamo del Tribunale di Roma che ha con tutta evidenza affermato che “E’ vero, infatti, che il complesso normativo più volte citato dalle ricorrenti (ed in particolare gli artt. 19, comma 3, L. n. 57/2001; 1, comma 6, D.Lgs. n. 32/1998, così come successivamente modificato ed integrato dall’art. 19 della L. n. 57/2001 e dal D.L. n. 1/2012 convertito con L. n. 27/2012) contribuisce ad individuare le associazioni di categoria maggiormente rappresentative dei gestori degli impianti di distribuzione, ed attribuisce loro la legittimazione alla contrattazione dei relativi accordi collettivi interprofessionali ed aziendali con le associazioni rappresentative dei titolari di autorizzazione/proprietari degli impianti/fornitori di carburante, attribuendo alle clausole di tali pattuizioni collettive, attraverso il meccanismo della c.d. nullità di protezione, efficacia vincolante rispetto al contenuto dei singoli contratti sottoscritti poi da ciascun gestore con ogni controparte. [….] Inoltre, a differenza che nel contratto a favore di terzo, l’efficacia dell’accordo collettivo, rispetto alla sfera giuridica di ogni gestore, non dipende da un atto di autonomia patrimoniale tra stipulante e promittente, che il terzo possa in ipotesi liberamente rifiutare, ma da previsioni normative che rendono vincolanti le clausole dello stesso accordo collettivo e nulle quelle dell’accordo individuale che dalle prime siano difformi”. Alla luce di queste affermazioni del Giudice Landi ha annunciato decine di ricorsi dei gestori verso questi soggetti che non rispettano l’accordo collettivo del luglio 2014.
Il Presidente della Faib Toscana, Andrea Stefanelli, ha confermato le iniziative giudiziarie che si intendono promuovere verso Petrolifera Adriatica in corso di definizione con le strutture legali e tributarie dell’Associazione. Gli altri Presidenti delle Faib territoriali hanno confermato il quadro delineato da Landi, apprezzando da una parte la continuità economica contrattuale rispettata da Eg, ma evidenziando le criticità di carattere commerciale insorte sulla rete.
La nuova situazione creatasi con la Esso determinerà anche un riallineamento dei comitati di colore con la formazione di nuovi gruppi in relazione ai singoli subentranti, sebbene tutti operanti sotto il marchio Esso.
Passando alla calendarizzazione delle attività il Direttore ha indicato alcune priorità in ordine alle prossime scadenze statutarie e all’evoluzione della rete. La nuova priorità è data dall’evoluzione della rete carburanti. Da una parte la crescente polverizzazione della rete con molti operatori indipendenti rende lo strumento della contrattazione di complessa gestione, dall’altra il processo di accorpamento tra compagnie e/o di uscita dal mercato di grandi major impoverisce il panorama industriale rendendo il mercato petrolifero interno più destrutturato e a bassa innovazione. Tra questi due poli si gioca la partita della rappresentanza e della tutela della categoria nei prossimi anni sulla rete carburanti, richiedendo alcune importanti innovazioni per garantire il rispetto delle regole e il contrasto ad azioni di dumping contrattuale operata da soggetti non strutturati.
Dal punto di vista di Faib nazionale occorre prevedere dei meccanismi legislativi di integrazione della contrattazione, specificando che laddove non si arriva al rinnovo- o alla conclusione degli accordi- sia con le major che con le migliaia di piccoli e grandi retisti privati, deve ipotizzarsi l’applicazione un margine medio comparato ricavato dalla media dei margini degli accordi depositati al Mise e in vigore, mettendo definitivamente al bando gli accordi one to one. Occorre anche prevedere una contrattazione orizzontale con la rappresentanza delle micro compagnie non integrate, con le disposizioni di accordi di secondo livello che regolino gli aspetti economici normativi, anche in sedi regionali.
Sul fronte della legislazione regionale le strutture territoriali debbono continuare la corretta applicazione della legislazione nazionale (D.Lgs. 32/98, L.57/2001, L.27/2012) di governo della rete vendita, secondo le linee guida della Faib nazionale. In particolare, occorre vigilare perché sui nuovi impianti sia perseguita la presenza obbligatoria di colonnine di prodotto eco-compatibili nel segno del rispetto ambientale e del risparmio energetico e le misure di sicurezza e governare i processi di transizione in atto sulla mobilità, accendendo i fari sulle incompatibilità. Non contrapposizione ma cooperazione nei processi verso la nuova mobilità che tengono al centro il gestore garante del servizio all’automobilista. Faib rimane fedele al suo motto “facciamo muovere gli italiani, diamo energia all’Italia”. Ruolo crescente è qualificato dunque al non oil (Gdo, gastronomie, bar, ristorazione, servizi, shop, assistenza auto, centri logistica…) Le aree di servizio in una logica multifunzionale. Ciò significa anche che bisogna rilanciare una politica di pricing nel settore che incentivi le vendite in servito/assistite per riportare da una parte marginalità alle gestioni, senza penalizzare i tanti consumatori che apprezzano il servizio, e dall’altra consumatori/automobilisti sui punti vendita, nella logica sempre più del negozio multifunzionale.
Andando alle scadenze congressuali il Direttore ha illustrato il lavoro dei saggi nell’ individuazione del futuro gruppo dirigente, la preparazione del documento congressuale, le iniziative messe in campo ipotizzando la data dell’Assemblea per il 23 ottobre a Roma, riscontrando il consenso della Giunta nazionale.
Sulla questione delle relazioni industriali e delle problematiche aperte, il Presidente Landi ha evidenziato lo stato del confronto con Unione Petrolifera per condividere il contratto di commissione su RO e Ra. Su questo punto si sta lavorando su una bozza già ampiamente condivisa tra le OO SS e l’UP e potrebbe anche essere la base per prevedere anche altre forme contrattuali. Inoltre, è in atto il confronto con le parti per rafforzare il contrasto all’illegalità diffusa e complessiva fino alla violazione contrattuale e ai rapporti di lavoro sugli impianti. Su questo punto occorre una verifica con Assopetroli per la condivisione di accordi orizzontali e di secondo livello. È poi necessario riavviare le trattative con le compagnie per il rinnovo degli Accordi scaduti (ENI, subentranti Esso, Gruppo Api Italiana Petroli che raggruppa anche il marchio TotalErg, Q8. Infine, sarà decisivo riprendere in mano la trattativa Tamoil, che anche alla luce della sentenza del giudice del reclamo di Roma consegna nelle mani dei gestori a marchio una polizza assicurativa a capitalizzazione garantita.
Sulla vicenda della fattura elettronica, della scheda carburanti e della moneta elettronica la Giunta ha preso atto del lavoro svolto dalla Faib e da Fegica e Figisc. Le Associazioni in queste settimane di intenso lavoro e contatti hanno rappresentato le preoccupazioni e le difficoltà dei gestori ad adempiere ai nuovi obblighi. Difficoltà che derivano sia dalla complessità della nuova disciplina che dall’arretratezza della rete carburanti italiana. Questi due elementi non permettono l’adempimento dei nuovi obblighi previsti dal Legislatore nei termini indicati, necessitando, come per gli altri settori di una congrua proroga. Inoltre, sono necessari adeguamenti tecnologici per semplificare gli oneri di rilascio delle fatture elettroniche che debbono avvenire in generazione automatica prevedendo nel caso anche un doppio regime di rilascio delle stesse, ossia in forma elettronica da una parte e cartacea, in determinate condizioni, dall’altra. In questi mesi le Federazioni hanno ribadito la piena adesione all’esigenza di combattere l’illegalità nel settore, ricordando che, nello stesso spirito, hanno aderito e sostenuto la diffusione della moneta elettronica, denunciandone le storture e gli aggravi impropri di costi e gestione. Sotto questo punto di vista, la Faib, come anche Fegica e Figisc, ha riaffermato l’impegno alla diffusione della moneta elettronica per la tracciabilità dei pagamenti ai fini della maggiore sicurezza dei gestori sugli impianti e per il contrasto all’illegalità chiedendo da una parte ragione degli impegni del Governo ad estendere il credito d’imposta su tutte le forme di pagamenti elettronici (carte di credito e debito, carte petrolifere…) per i pagamenti dei carburanti tradizionali, di gas, metano e GNL, evitando la rilevanza fiscale, e quindi successiva tassazione, e, dall’altra, un’azione di forte contrasto del Governo verso il sistema di gestione dei circuiti di pagamento delle carte elettroniche che non possono e non debbono abusare della loro posizione dominante imponendo costi di utilizzo impropri e insostenibili. Su quest’ultimo punto, la Giunta Faib ha denunciato l’iniziativa del principale gestore dei servizi dei pagamenti elettronici che, all’indomani dell’approvazione della norma sul credito d’imposta a favore dei gestori per le transazioni elettroniche sulla parte relativa alla componente fiscale, ha aumentato considerevolmente le commissioni d’intermediazione. Questo fatto peraltro era stato già segnalato da Faib, Fegica e Figisc al Mef , all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza in occasione dell’ultimo incontro per la verifica delle soluzioni tecniche adeguate a consentire il corretto adempimento all’obbligo della fatturazione elettronica senza generare ulteriori aggravi di costi sia diretti che indiretti.
La Giunta ha quindi affrontato il tema dell’anagrafe della distribuzione carburanti, prendendo atto che finalmente si potrà avviare quel processo di ristrutturazione della rete atteso da anni. L’auspicio è che il sistema costruito possa dare i risultati sperati, vigilando perché questo accada. Come si sa il comma 1132 dell’art. 1 della Legge di Bilancio 2018 n. 124/2017 interviene sulla nuova disciplina istitutiva dell’Anagrafe degli impianti di distribuzione di carburanti prorogando i termini per l’iscrizione all’Anagrafe da parte dei titolari della relativa autorizzazione o concessione di distribuzione. Tale termine viene prorogato dagli attuali 180 giorni a 360 giorni dalla data di entrata in vigore della Legge sulla Concorrenza (dunque, dal 25 febbraio 2018 al 24 agosto 2018); Il termine entro il quale il titolare dell’impianto deve adeguare il proprio impianto ricadente (al momento dell’iscrizione all’Anagrafe) nelle fattispecie di incompatibilità previste dalla normativa vigente viene prorogato da dodici a diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della Legge sulla Concorrenza (dunque, dal 29 agosto 2018 al 29 febbraio 2019). Il termine entro il quale – laddove il titolare dell’impianto di distribuzione non si impegni a procedere al relativo completo adeguamento – lo stesso titolare deve cessare l’attività di vendita dei carburanti viene prorogato dagli attuali nove a quindici mesi dalla data di entrata in vigore della Legge sulla Concorrenza (dunque, dal 29 maggio 2018 al 29 novembre 2018). Una nota del MiSE ha ricordato che sarà disponibile sul sito del Ministero la Piattaforma informatica per l’iscrizione all’Anagrafe degli impianti di distribuzione carburanti stradali e autostradali e la presentazione della dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, come previsto dalla Legge Concorrenza 124/2017. La documentazione dovrà essere inviata esclusivamente al MiSE unicamente attraverso la Piattaforma telematica per consentire l’interoperabilità tra le banche dati del Ministero e dell’Agenzia delle Dogane così come richiesto dalla Legge Concorrenza.
Sulla questione del Cipreg la Giunta ha apprezzato le novità statutarie per le quali la Faib aveva a lungo insistito e che a breve saranno a disposizione dei gestori presso le sedi territoriali. Gli intervenuti hanno però continuato a segnalare le criticità funzionali della struttura di service preposta alla gestione sollecitando il Presidente Landi a rappresentare nelle sedi appropriate tali intollerabili disfunzioni.