“Libera la benzina”, l’iniziativa promossa da Faib Confesercenti e Fegica, che in Provincia di Genova ha già raccolto 3 mila firme, prosegue a ritmo serrato con lo scopo di denunciare le reali cause del continuo aumento dei prezzi dei carburanti e di diffondere la conoscenza del problema fornendo dati e raccogliendo firme per poter presentare un apposito disegno di legge in Parlamento.
«Anche la Liguria – dice il Presidente provinciale Faib, Mario Drago – vuole dare il suo contributo per sostenere il disegno di legge di iniziativa parlamentare sulla riorganizzazione e l’efficienza del mercato petrolifero e per il contenimento dei prezzi dei carburanti in generale e soprattutto per quelli relativi all’autotrazione, che molto pesano sull’aumento dei prezzi dei prodotti di largo consumo». Non tutti, infatti, sanno che in Italia il prezzo elevato dei prodotti petroliferi, che non ha riscontro in Europa, è determinato dalla forte incidenza dell’accise di Stato (tassazioni varie che si sono accumulate nel corso dei decenni) che incidono per oltre il 50% sul prezzo di vendita del prodotto.
L’iniziativa Faib Confesercenti si propone di raggiungere le 500.000 firme, necessarie al sostegno del disegno di legge di riforma, entro il 31 Maggio, per poterle poi consegnarle ai Presidenti di Camera e Senato. «Tutti i gestori dei punti vendita carburanti – spiega il Presidente Datteri – sono impegnati nel raccogliere le firme tra la loro clientela abituale. La novità di questa mobilitazione è che per la prima volta i gestori escono dai loro impianti per raccogliere direttamente le firme di adesione anche all’esterno del proprio spazio di lavoro, con presidi sui mercati rionali e in realtà urbane specifiche, come le isole pedonali, dialogando con i cittadini e spiegando loro i motivi dell’iniziativa. Un contatto sociale e politico importante che sta dando buoni risultati tecnici e numerici, che continuerà e si intensificherà nei prossimi giorni fino ad arrivare all’obbiettivo posto alla nostra regione. Siamo sicuri – conclude Datteri – che sarà fattibile anche grazie allo stesso impegno di Confesercenti che ha messo a disposizione i propri uffici e le sue strutture di comunicazione, a livello territoriale, per dare il massimo risalto all’iniziativa».
Ad oggi tutti gli impianti di distribuzione dei carburanti sono riforniti dagli stessi petrolieri che quindi detengono un monopolio, causa dei prezzi che salgono alle stelle ogni giorno di più danneggiando sia i consumatori che i gestori. Se la legge venisse approvata, renderebbe possibile un libero mercato dei carburanti dal quale i distributori potrebbero comprare a prezzi non discriminatori, favorendo così la competitività per riportare i prezzi ad un livello più basso possibile sul 100% degli impianti. Per poter presentare il disegno di legge in Parlamento sono necessarie almeno 500mila firme. Al momento la proposta del disegno di legge ha avuto l’adesione di parlamentari di diversi schieramenti politici.