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Lavori usuranti, il Governo tace mentre la voce dei gestori irrompe nei dibattiti

lavori_usurantiIl Governo non dà segni di vita rispetto alla nota che Faib, Fegica e Figisc hanno scritto al Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e al Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in merito all’estensione del beneficio derivante dal riconoscimento del lavoro usurante pe i gestori carburanti.
Mentre il dibattito prosegue con le sigle del lavoro dipendente, la triplice Cgil, Cisl e Uil, nulla si è mosso per quei lavoratori autonomi che presentano tutte le caratteristiche dei lavori usuranti.
Nel giorni scorsi i Presidenti delle Federazioni dei gestori avevano “nell’ambito della discussione sul sistema pensionistico per bloccare l’aumento dell’età a 67 anni per chi svolge le cosiddette attività gravose,” sollecitato l’esecutivo a considerare quelle categorie autonome che svolgono mansioni/lavori pesanti, “a contatto con sostanze che incidono sull’apparato respiratorio, esposti alle intemperie e ad agenti inquinanti e talvolta cancerogeni come i gestori carburanti, la cui esclusione presenta profili di evidente legittimità costituzionale, per violazione degli articoli 3, 2° comma, 4 e 38 della Costituzione.”
Il silenzio del Governo sembrerebbe confermare una discriminazione insopportabile sul piano dell’equità, dei reali rischi di esposizioni ai pericoli per la salute, della pari dignità tra cittadini.
Nel silenzio del Governo, mentre l’Italia distratta dalla debacle calcistica si interroga sul futuro del pallone, nei dibattiti si fa sentire la voce dei gestori che richiamano il Paese ai problemi reali. Le Associazioni dei gestori rinnovando “la richiesta di rimuovere tale ingiustificabile discriminazione” ricordano di aver chiaramente espresso l’intento di perseguire l’obiettivo in ogni sede possibile e competente.