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Anche i parlamentari del Popolo della Libertà firmano il DDL "Libera la benzina!"

Anche il gruppo di maggioranza relativa, quello del Popolo della Libertà, si fa’ promotore del progetto di legge messo a punto dal Coordinamento Nazionale Unitario di Faib e Fegica.
12 Deputati iscritti al PdL (gli onorevoli Barani, Carlucci, Castiello, Di Virgilio, Distaso, Girlanda, Golfo, Lisi, Pagano, Sammarco, Traversa e Zacchera), oltre a Calearo (IR) e a Lo Monte (Vice Presidente del gruppo Misto – Movimento per le autonomie) hanno sottoscritto in qualità di cofirmatari la proposta già depositata agli atti della Camera (AC 4200) dall’On. Scilipoti (IR).
Diventano in questo modo 60 i parlamentari, tra Senatori e Deputati, che hanno apposto la loro firma sotto il progetto di riforma del settore della distribuzione carburanti.
E si va sostanzialmente completando il ventaglio dei gruppi parlamentari (7 su 8), i cui rappresentanti si fanno direttamente ed in prima persona promotori del DDL "Libera la benzina!".
A due mesi esatti dall’avvio dell’iniziativa, aperta con la conferenza stampa di presentazione dell’11 marzo scorso, si può ben dire che il progetto di riforma di iniziativa parlamentare, con il sostegno popolare, ha saputo intercettare un largo consenso a dimostrazione di un diffuso malcontento, che mette insieme consumatori, cittadini, gestori e imprese.
Il successo in termini di adesione dei gruppi politici, che riguarda trasversalmente tutto il Parlamento, e in termini di firme di privati cittadini – ormai attorno alle 250 mila firme – conferisce all’iniziativa Faib Fegica un peso politico che il Governo in carica non può ignorare, in quanto espressione di pezzi importanti della sua stessa maggioranza, dalla Lega a Iniziativa Responsabile allo stesso PDL, oltre che di tutte le altre forze politiche presenti in Parlamento.
A testimoniare un bisogno diffuso di riforma, palesemente percepibile non solo a livello popolare, di maggiore chiarezza e trasparenza delle dinamiche del settore che non possono essere liquidate con battute da bar.
Il DDL “Libera la benzina” diventa, dunque, sempre più il punto di riferimento sociale politico e parlamentare per tutte quelle forze che vogliono davvero mettere mano ad una riforma seria del settore.
La proposta messa a punto da Faib e Fegica a questo punto trova l’impegno diretto – oltre che delle forze politiche citate – anche di una compagine di soggetti tanto ricca, complessa e differenziata.
Ne fanno parte: due grandi confederazioni sindacali, una – la Cisl – che rappresenta sostanzialmente il mondo del lavoro dipendente, l’altra – la Confesercenti – che si occupa del commercio e del lavoro autonomo; alcune tra le maggiori associazioni dei consumatori, che dei carburanti hanno fatto uno dei loro maggiori fuochi d’interesse; i marchi della distribuzione organizzata, ritenuti da sempre i nuovi "competitor" capaci di rendere più libero, concorrenziale e dinamico il settore.
Di fronte a tale platea è del tutto evidente che occorre aggiornare l’agenda e rivedere il percorso di riforma.