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Faib Roma. Forte impegno per la raccolta delle firme a sostegno della proposta "Libera la benzina"

La Presidenza della Faib di Roma rilancia le iniziative e invita la categoria all’impegno: “Benzinai, in piedi e fate sentire la vostra voce al Paese”.

La Presidenza della Faib di Roma ha discusso approfonditamente, nei giorni scorsi, sullo stato dell’iniziativa “Libera la benzina”, ripercorrendo le tappe che hanno portato la Faib, assieme alla Fegica, sostenute nello sforzo politico ed organizzativo da Confesercenti e Cisl, alla proposta che rappresenta una vera e propria rivoluzione del sistema distributivo dei carburanti nel nostro Paese.
“Dopo la stagione dei grandi accordi, sul finire degli anni 90, il confronto e la contrattazione si sono svolte tra le rappresentanze e le singole compagnie petrolifere. Se questa situazione, imposta dalle logiche della concorrenza, ha determinato forme contrattuali specifiche e diverse tra compagnie e gestori, certamente il settore ha perso ogni capacità di sintesi e non è stato più in grado di avere una visione unitaria e condivisa sulla regole”.
Le compagnie petrolifere tutte, Eni in testa, chiuse nel loro recinto fatto di andamenti, margini di profitto, quote di mercato e altro, hanno sacrificato sempre di più i loro gestori come i soli a dover ottimizzare i costi, organizzare le vendite in modo da risultare competitivi, terminali di scelte fatte a tavolino da adottare pena il loro stesso sacrificio economico e contrattuale.
Dall’altro lato il Governo che, per rispondere alle sollecitazioni della cosiddetta concorrenza, ha imbastito, una dopo l’altra, provvedimenti e proposte per l’ulteriore liberalizzazione del settore, assicurando benefici per tutti: cosa puntualmente non accaduta.
Più che interventi di liberalizzazione auspicati dall’Europa o sollecitati dall’Antitrust, sono apparsi, quelli del Governo, provvedimenti di deregolamentazione del settore a valle, sulla rete, che mettevano le mani anche in materie delegate, innescando polemiche e critiche dalle Regioni.
In questo quadro riassunto con una relazione svolta da Antonio Ciavattini e condiviso dalla Presidenza della Faib di Roma, occorre osservare che c’è una rete in fortissime difficoltà, strozzata da sconti, campagne, margini bassi, prezzi diversificati non scelti dai gestori e ora da una deduzione forfetaria del reddito imponibile più che dimezzata.
Una situazione realmente drammatica e ampiamente sottovalutata da petrolieri e Governo, questo è stato il commento generale svolto da tutti i presenti.
In questo quadro a tinte fosche, le Organizzazioni di categoria hanno più volte manifestato il loro disagio, hanno avanzato proposte, come nel 2008 all’industria petrolifera riunita per discutere di regole per il futuro, hanno scioperato e fatto accordi con il Governo a firma di Ministri, poi puntualmente disattesi, sia nel 2008 che nel 2010.
Mentre tutto ciò accadeva continuavano a proliferare i nuovi impianti senza marchi che acquistano lo stesso prodotto dei gestori, fornito dalle stesse compagnie petrolifere, a prezzi più bassi di quelli di cessione degli stessi carburanti ai gestori. Insomma un doppio mercato e un doppio prezzo sullo stesso prodotto e senza che nessuno, Governo in testa, pensasse o pensi ad un provvedimento che intervenga a monte della filiera e del gestore.
Ebbene, stando così i fatti, la Presidenza della FAIB di Roma non solo approva la scelta di sostenere una proposta che rompe l’assedio e libera le mani dei gestori affinché possano acquistare a libero mercato i carburanti, producendo un effetto immediato di allineamento del doppio mercato, contenendo il prezzo dei carburanti al consumo, ma chiede a FAIB e Fegica nazionali e a tutti i gestori di essere ancora più forti e coerenti nelle sedi delle trattative e sui piazzali.
La Presidenza della Faib di Roma approva la proposta del Presidente regionale del Lazio, Franco Iorio, di trasformare la raccolte delle firme a sostegno della proposta di legge “Libera la benzina” in una vera e propria campagna promozionale di sensibilizzazione dell’utenza per riacquistare consenso, rapporto sincero e leale tra benzinaio e consumatore, una credibilità andata smarrita per colpe per lo più non addebitabili al gestore. Se da un lato è vero che la proposta di legge “Libera la benzina” smaschera chi ha il dominio sui prezzi dei carburanti, che evidentemente è nelle mani delle compagnie petrolifere, dall’altro, conclude la presidenza della FAIB di Roma, torna a fidelizzare un rapporto non sulla base di gadget e dunque funzionale solo all’ottenimento di un bene, ma sulla base di un rapporto di conoscenza e fiducia, molto più solido e commercialmente valido.
“Benzinai in piedi, – questa l’esortazione finale della Presidenza Faib – fate sentire la vostra voce a tutto il Paese. “Libera la benzina” non è solo una proposta di legge, ma l’occasione per parlare direttamente ai consumatori, per immaginare un futuro per questo settore e le 23.000 attività familiari al dettaglio che esistono e che danno occupazione ad oltre 71.000 addetti. “Libera la benzina” non è una proposta di un terremoto che non ci sarà, ma una seria iniziativa che vuole cambiare profondamente il sistema petrolifero nell’interesse dell’Italia e per dare un futuro a quelle decine di migliaia di persone che ci lavorano”.