Il nuovo maxi-distributore all’Ipercoop di Genova Bolzaneto, per adesso, non si farà. È quanto emerso dalla discussione tenutasi al TAR della Liguria in merito alla richiesta di sospensiva avanzata nell’ambito del ricorso sporto da Faib Confesercenti insieme alle altre Associazioni di Categoria e a tredici distributori. Sono stati gli stessi legali della Talea ad annunciare che la Società non darà inizio ai lavori prima che il Tribunale Amministrativo si pronunci nel merito del Ricorso, nell’Udienza fissata al 14 marzo del prossimo anno.
«La sospensiva dei lavori è il miglior risultato che potessimo raggiungere in questa fase del provvidemento, attendiamo adesso con fiducia il pronunciamento nel merito da parte del TAR – commenta un soddisfatto Fabio Bertagnini, Presidente di Faib Confesercenti Genova -. L’ultima cosa di cui ha bisogno la già congestionata rete distributiva della nostra Città è infatti l’apertura di nuovi impianti, specie se delle dimensioni di quello prospettato in Via Romairone, un mostro da 3mila metri quadrati di superficie e 24 pompe, e per di più in uno dei quartieri che già oggi presenta la massima concentrazione di impianti, ben dodici nel raggio di 1.500 metri».
«Con 524 stazioni di rifornimento nella nostra Regione, tante quante ne esistono ad esempio in tutta l’Austria, la Liguria è già satura ed è una speranza vana, per gli automobilisti, pensare che ulteriori nuove aperture possano favorire una diminuzione del costo dei carburanti – puntualizza Bertagnini -. Come è infatti ben noto, i margini dei gestori ammontano già oggi a non più del 2,5% lordo sul prezzo praticato che, è sempre bene ricordare, ci viene imposto dalle Compagnie petrolifere senza alcuna possibilità di discrezione da parte nostra».
«Se consideriamo poi che il Progetto da noi contestato prevede un impianto self service “in modo da ridurre al minimo la presenza del personale addetto”, la nuova struttura non comporterebbe nemmeno una ricaduta significativa dal punto di vista occupazionale, a fronte di sicure perdite di lavoro per i gestori e gli addetti degli impianti limitrofi e un beneficio risibile anche per le stesse casse del Comune: appena 273mila euro a fronte delle esternalità negative facilmente prevedibili, in termini di impatto acustico e peggioramento del traffico in un’area già congestionata», conclude il Presidente dei benzinai genovesi.