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Via libera dalla Presidenza Faib alla proposta legislativa del Coordinamento unitario. Permane lo stato di agitazione sulla rete

La Presidenza Faib riunita a Roma per discutere i punti messi all’O.D.G ha deliberato il prosieguo dello stato di agitazione sulla rete fino all’emanazione del Decreto Interministeriale di concessione del bonus fiscale, nella versione richiesta dalle Associazioni, mettendo in cantiere proteste articolate e a scacchiera sul territorio nazionale.
Nella sua relazione il Presidente, dopo aver illustrato abbondantemente la situazione generale del comparto e i rapporti con le compagnie petrolifere, riguardante specialmente la contrattazione e l’evoluzione delle relazioni industriali, ha informato i componenti sulla vertenza che persiste tra il Governo centrale e i gestori in merito al D.D.L sulla concorrenza e riguardo il Bonus Fiscale che, così impostato e inserito del decreto milleproroghe, non soddisfa le esigenze della categoria.
Sono state illustrate, altresì, molteplici iniziative che il sindacato intende attuare nei prossimi giorni coinvolgendo le altre sigle sindacali di settore.
Dopo vari interventi, nei quali è stato evidenziato lo stato di forte crisi che investe il settore della distribuzione, nel condividere all’unanimità l’analisi e i programmi proposti nella relazione dei dirigenti, si dà mandato al Presidente e al Direttore di proseguire l’attuazione delle iniziative e di coinvolgere il territorio.
Dopo ampia discussione, la Presidenza, all’unanimità, approva il programma di lavoro per l’anno in corso.
Il Direttore, infine, ha dato lettura del provvedimento legislativo che si intende proporre a breve alle forze politiche e sociali e sul quale mobilitare la raccolta di firme per una iniziativa parlamentare con supporto del sostegno popolare.
La Faib, comunque, mantiene lo stato di agitazione, rispetto alla vertenza irrisolta con il Governo e soprattutto rispetto alla mancata attuazione degli impegni sottoscritti da Ministri e Sottosegretario.
Su quest’ultimo punto la Presidenza Faib ha proposto di denunciare al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, l’inaffidabilità del Ministero che con troppa leggerezza firma impegni ufficiali che poi non mantiene, minando la credibilità delle istituzioni repubblicane e la dignità dei suoi rappresentanti.