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Regione Marche, approvato il regolamento sulla distribuzione dei carburanti. Faib: si poteva fare di più

La Regione Marche ha approvato il regolamento concernente la “Disciplina della distribuzione dei carburanti per autotrazione” in attuazione del titolo IV della legge regionale 10 novembre 2009, n. 27 (Testo Unico in materia di commercio). Il testo è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione. Il regolamento, innanzitutto, stabilisce:

 
– gli indirizzi per la razionalizzazione e l’ammodernamento della rete degli impianti di carburante
– le tipologie e le caratteristiche degli impianti
– gli standard di qualità e di prestazione dei servizi
– l’individuazione di eventuali altri criteri e parametri per le attività di distribuzione carburanti e per le attività commerciali accessorie
– l’incentivazione alla diffusione dei carburanti a basso impatto ambientale e all’efficienza energetica
– le procedure relative all’installazione e nella modifica degli impianti
– gli orari di apertura e le turnazioni, in relazione alla tipologia degli impianti, alle caratteristiche del territorio, all’interesse dell’utenza e alla presenza del personale addetto al servizio
– le agevolazioni per le zone montane e i comuni svantaggiati.

 
Vediamone i punti salienti. Innanzitutto il regolamento prevede una serie di obblighi per i nuovi impianti:

 
1. Dispositivi del self-service pre- pagamento;
2. Due distributori a semplice, doppia o multipla erogazione di carburanti e uno di metano o Gpl o di idrogeno o delle relative miscele a doppia erogazione, quando separate. Nel caso di erogazione di metano la capacità non deve essere inferiore a 350 mc all’ora per un erogatore doppio;
3. Impianto fotovoltaico o sistema di cogenerazione;
4. La capacità complessiva dei serbatoi non inferiore a 35 mc;
5. Pensiline di copertura
6. Servizi igienici per gli utenti
7. Aree di sosta con minimo tre posti macchina
8. Area verde di almeno il 10% di superficie
9. Locale di ricovero per il gestore di almeno 25 mq

L’articolo 7 del regolamento, inoltre, prevede la possibilità di installare impianti senza gestore. Opportunità prevista per i Comuni privi di impianti di distribuzione dei carburanti “a condizione, però, che ne sia garantita un’adeguata sorveglianza”. Un punto questo che non ha però trovato l’appoggio della Faib, che ha contestato l’estensione , in linea di principio, della previsione a tutti i comuni, anche se va detto che è difficile, nella realtà, trovare comuni di una certa rilevanza senza impianti . In tempi recenti, infatti, il sindacato dei gestori aveva contestato, a mezzo stampa, proprio “la possibilità di realizzare nuovi punti vendita ghost (senza gestori) in tutti i comuni sprovvisti di impianti, al di là del vincolo delle aree montane e dei comuni sotto i 5 mila abitanti”.

L’articolo 14 regolamenta l’orario settimanale.“Per l’espletamento del servizio pubblico – recita il regolamento – della distribuzione dei carburanti, l’orario minimo settimanale di apertura degli impianti della rete ordinaria con la presenza del gestore deve essere di 52 ore”. L’orario è però flessibile. “I gestori possono cioè aumentare l’orario minimo settimanale fino a 62 ore” secondo queste condizioni:

 
a) Apertura non prima delle 5
b) Chiusura non dopo le 22
c) Possibilità di chiusura infrasettimanale
d) Possibilità di chiusura domenicale e festiva

Dal rispetto degli orari sono esentati gli impianti di Gpl e metano, anche se inseriti in un complesso più vasto di distribuzione comprendente altri carburanti. Mentre sono esonerati dal rispetto dell’orario e dei turni di riposo domenicale, festivo e infrasettimanale gli impianti senza gestore.

 
L’articolo 17, invece, prevede l’obbligo ai gestori di esporre un cartello al pubblico posizionato in prossimità degli accessi su cui vanno indicati l’orario di apertura, i turni di riposo infrasettimanale, domenicale e festivo e i prezzi praticati. Veniamo poi all’articolo n.21 riguardante “Modifiche dell’impianto”. Per modifiche si intendono:

– L’aggiunta di carburanti non precedentemente erogati
– La variazione del numero di distributori
– La sostituzione dei distributori a semplice o doppia erogazione con altri ad erogazione doppia o multipla per prodotti già erogati
– Il cambio di destinazione dei serbatoi o dei distributori di prodotti già erogati
– L’aumento del numero o della capacità di stoccaggio dei serbatoi
– L’installazione di dispositivi self service post pagamento e pre pagamento
– La detenzione o aumento di stoccaggio degli oli lubrificanti
– La detenzione o aumento di stoccaggio degli oli usati, del gasolio per uso riscaldamento
– La trasformazione delle modalità di rifornimento del metano

Per i nuovi impianti, le modifiche e le ristrutturazione soggette a collaudo possono autorizzare l’esercizio provvisorio per un periodo non superiore a 180 giorni prorogabili al massimo di ulteriori 180 giorni.
Il regolamento prevede anche delle norme transitorie. Vediamole nel dettaglio:

a) Per un periodo sperimentale di tre anni e fatti salvi i Comuni privi di impianti di distribuzione dei carburanti, i nuovi impianti devono erogare almeno tre carburanti a scelta tra benzina, gasolio, metano, Gpl, idrogeno o relative miscele;
b) Nei Comuni in cui è presente un unico impianto funzionante questo potrà proseguire l’attività con le apparecchiature self-service pre pagamento (Altra norma contestata dalla Faib che di fatti mette sullo stesso piano comuni con un solo impianto e comuni senza impianto.)
c) Decorsi tre anni dal regolamento la Regione può valutare le condizioni per un eventuale incremento delle 62 ore settimanali fino ad un massimo del 50% dell’orario minimo settimanale
d) Ai fini del monitoraggio i Comuni trasmettono alla Regione, entro 12 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, i dati relativi agli impianti a uso privato esistenti.

La Faib Marche – con l’ausilio del nazionale – sarà impegnata nelle prossime settimane per risistemare – in sede regolamentare – le note che non convincono, pur in un provvedimento che recepisce tutte le altre istanze avanzate dalla categoria, a cominciare dalle questioni attinenti le nuove aperture operate in linea con l’innovazione e l’evoluzione del mercato sempre più sensibile alle tematiche del risparmio energetico e dei carburanti a basso impatto.