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Convocata la Commissione dinamiche prezzi mentre il mercato petrolifero va in fibrillazione

E’ stata fissata per mercoledì 23 febbraio alle 10 la prima riunione della Commissione tecnica di valutazione delle dinamiche dei prezzi dei carburanti istituita con DM del 28 gennaio 2011.
L’incontro si terrà al Mse. La convocazione, firmata dal Presidente della Commissione e Capo Dipartimento Impresa e Internazionalizzazione, Giuseppe Tripoli, è rivolta ai membri della stessa Commissione composta dal Direttore Generale del MSE per il Mercato e la Concorrenza e dal Direttore Generale per la Sicurezza dell’Approvvigionamento, due rappresentanti della Direzione Generale del Mercato e la Concorrenza, due rappresentanti della Direzione per la Sicurezza per l’ Approvvigionamento, dall’Unione Petrolifera, dalle tre Associazioni dei gestori Faib, Fegica e Figisc e da tre rappresentanti dei consumatori indicati dal CNCU. Ai lavori della commissione partecipa il Garante per la Sorveglianza dei Prezzi.
Parteciperanno a questo primo incontro, in qualità di invitati, ai sensi dell’art. 3 comma 3, del Decreto Istitutivo anche Assopetroli, Grandi Reti, Assogasliquidi, Assogametano, Federmetano, Federdistribuzione, ANCD-Conad, ANCC Coop.
Intanto sulla scia delle tensioni in medio oriente, i prezzi del greggio entrano in una fase di forte turbolenza e le rivolte in Libia spingono al rialzo il prezzo del petrolio. A Londra il Brent ha superato quota 105 dollari per la prima volta dal settembre 2008, con un rialzo di 2 dollari rispetto a venerdì. Negli scambi elettronici i futures sul West Texas Intermediate, il greggio di riferimento in Nord America, segnano un balzo di 3,37 dollari rispetto alla chiusura di venerdì scorso toccando 89,50 dollari e i future per le consegne di aprile sono cresciuti di quasi il 10 per cento.
Una riunione, dunque, che si annuncia delicata per il clima internazionale e per le ricadute che possono esserci sul mercato interno, sia in termini di prezzo finale dei prodotti petroliferi che di ripercussioni generali sull’andamento dell’economia. L’economia italiana appare già pesantemente segnata da una perdurante caduta dei consumi – da quelli petroliferi a quelli alimentari – e da una bassa propensione alla spesa, alimentata da una crisi di fiducia dei consumatori che certo il clima internazionale non aiuta. E’ nota, infatti, la dipendenza italiana dal petrolio che si continua ad attestare intorno al 55% del mix energetico, influenzando in un modo predominante il mercato della mobilità, segnato dal trasporto su gomma di merci per oltre l’80% e da un trasporto privato che solo nel 5% delle autovetture, su 48 milioni di veicoli, si muove con carburanti alternativi, Gpl e metano.
In questo contesto occorre vigilanza per evitare che comportamenti scorretti o speculativi di qualcuno possano ingenerare sfiducia sulla correttezza degli operatori della filiera.