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Nord Africa, violenze e fame producono esodo. Ue aiuti democrazia

La rivolta del Nord Africa sottolinea il profondo stato di insofferenza verso regimi che non hanno saputo affrontare i nodi dello sviluppo economico ed in particolare della distribuzione delle risorse, a partire dalla lotta alla povertà. L’effetto più eclatante è evidenziato dalla fuga di massa dalla violenza e dalla povertà che l’Europa ed il mondo non possono ignorare, pena ulteriori sviluppi del terrorismo e l’accentuarsi di sbarchi sulle nostre coste, a partire da Lampedusa. Gli effetti sui mercati finanziari e sul prezzo del petrolio rappresentano una pesante faccia della rivolta che si somma a quella drammatica dei morti e delle sofferenze delle popolazioni coinvolte.
Intanto la Libia è sprofondata in una vera e propria guerra civile. Nella notte il discorso di uno dei figli di Gheddafi, Saif, ha esplicitato quanto stava diventando evidente ormai nei fatti. I rivoltosi hanno di fatto il controllo di Bengasi e di parte della Cirenaica e la protesta raggiunge Tripoli, dove si segnalano i primi scontri. Human Rights Watch propone un nuovo bilancio delle vittime, almeno 233 morti accertati.


 

Benzina, continuano aumenti. Diesel sopra 1,4 euro

 

Prosegue senza sosta la salita dei prezzi dei carburanti, con il diesel che supera quota 1,4 euro al litro. Nel fine settimana Total Erg, secondo il consueto monitoraggio di Quotidiano Energia, ha ritoccato all’insù di 0,3 centesimi il prezzo raccomandato della benzina, mentre questa mattina Tamoil e’ salita di 0,5 centesimi sia sulla verde che sul diesel.
I rialzi non sono ancora del tutto assorbiti a livello di prezzi praticati sul territorio, dove, tuttavia, si scontano i passi in avanti dei giorni scorsi delle altre compagnie. Sale inoltre il divario tra le punte minime registrate al Nord e quelle massime al Sud (per la verde, in particolare, ci si avvicina nuovamente agli 8 centesimi) e l’allargamento di quello tra petrolifere e no-logo (ora a 9 centesimi sulla benzina).