Si riunirà il giorno 8 febbraio 2011 alle ore 14 presso la sede Faib Nazionale in via Nazionale 60 a Roma il Coordinamento unitario Faib-Fegica per fare il punto sulle relazioni del settore con il Governo e le compagnie petrolifere.
La riunione si svolgerà immediatamente dopo la Giunta Nazionale della Faib che porterà al Coordinamento le decisioni e le proposte discusse con il proprio gruppo dirigente convocato per le ore 10.
Il Coordinamento dovrà esaminare e valutare eventuali risposte che le organizzazioni dei gestori dovranno assumere rispetto alle voci sempre più insistenti di una volontà ministeriale di intervenire sul settore con un decreto che annullerebbe gli impegni assunti in ben tre occasioni: dal Ministro Scajola prima, dal sottosegretario Saglia il 14 settembre us e da ultimo dal Ministro Paolo Romani il 27 dicembre scorso. Tutte intese che hanno consentito, a più riprese, importanti risultati sul terreno della legislazione, consentendo all’Italia di superare una discutibile procedura d’infrazione comunitaria e di approntare importanti passi avanti sul terreno di una riforma condivisa, sino alla revoca delle agitazioni nel periodo post feriale e, successivamente, delle festività natalizie. Accordi istituzionali che la categoria ha pagato con concessioni in termini di spazi economici e di tutele, che non solo non hanno avuto riscontri, ma che addirittura si pretende di stravolgere con nuove previsioni a danno degli stessi gestori.
La riunione si svolgerà, dunque, in un clima molto pesante, segnato da indiscrezioni sempre più dettagliate, da tentativi di divisione della categoria, da azioni tese al superamento della figura del gestore e all’emarginazione delle sue rappresentanze, finanche dell’esproprio di prerogative acclarate sul non oil.
E’ davvero un brutto momento di degrado della vita pubblica quello che ci vede costretti a ricordare, non ad una controparte privata e ritrosa, alle Istituzioni di rispettare gli impegni formali sottoscritti dallo stesso Governo in carica, non più di qualche settimana fa. E’ un livello di allarme che non può essere sottaciuto quello che mette in pericolo l’attendibilità della firma degli uomini al vertice della Repubblica. Se la firma di questi uomini ha un valore così relativo quale credibilità avranno le nostre Istituzioni nei rapporti economici e sociali e finanche nei rapporti internazionali?
E’ un interrogativo che rivolgeremo alle massime cariche dello Stato.
Il Coordinamento dovrà assumere importanti decisioni sulle azioni da intraprendere se le indiscrezioni circa l’ennesimo regalo fatto a petrolieri e retisti dovesse trovare conferma.
La categoria è già in allerta e pronta ad avviare lo stato di agitazione per proclamare lo sciopero.
Il tentativo denunciato – se dovesse materializzarsi – sarebbe un atto politico indegno, che respingeremmo e che, ancora una volta, non passerebbe, ma lascerebbe pesanti strascichi in una filiera lacerata da fatti di prepotenza di pochi che hanno lucrato su rendite di posizioni e gravato tutto il settore di posizioni parassitarie.