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Chiuso distributore carburanti ghost a Viareggio

La legge regionale toscana comincia a dare i primi risultati in merito agli effetti della sua corretta applicazione.
Con un cartello esposto presso il proprio punto vendita, la compagnia petrolifera Q8 e il suo “gestore”, che sarebbe più appropriato definire “custode/guardiano”, avvisano i propri clienti circa le motivazioni della chiusura, conseguenza di una ordinanza della Pubblica Amministrazione in ottemperanza della legge regionale, che secondo la compagnia petrolifera, contrasterebbe con le leggi nazionali e comunitarie.
La Faib Confesercenti è stata impegnata, insieme alle altre due organizzazioni che rappresentano i gestori della distribuzione carburanti, in questi mesi, a concertare, su tutto il territorio nazionale, la nuova normativa regionale, con le rispettive amministrazioni nel rispetto delle autonomie locali.
In Toscana, come in altre Regioni, è passato il concetto che per valorizzare il servizio e la rete carburanti sul territorio all’ insegna del servizio, della modernizzazione e della sicurezza è vietato tenere aperto impianti senza gestore, salvo che in aree montane e in zone particolarmente svantaggiate.
Probabilmente qualcuno ha pensato che Viareggio, e l’intera riviera della Versilia, fosse una comunità montana, un territorio svantaggiato e perciò adatto ad un impianto ghost.
In un paese che ha una grande abbondanza di avvocati, uomini di legge e creativi, probabilmente si riuscirà a dimostrare anche l’indimostrabile. Ma questa volta l’impresa è davvero ardita. Ai posteri l’’ardua sentenza.
Al di là della polemica ci preme sottolineare che incentivare il self service non vuol dire automaticamente eliminare la figura del gestore. Ad avere interesse ad offrire prodotti ai prezzi più vantaggiosi, sono innanzitutto i gestori che, come si sa, più vendono più guadagnano, non ricavando alcun beneficio dalla lievitazione dei prezzi; anzi soffrendo per essi perché contraggono gli erogati.
La realtà attuale, in Toscana come altrove, dimostra che è possibile fare efficienza ed innovazione con la partecipazione dei gestori, garantendo un servizio di pubblica utilità che ci viene invidiato dal resto d’Europa.
Le leggi vanno rispettate, anche quando non piacciono.

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