E’ stata convocata per martedì 14 marzo l’Assemblea Regionale del Comitato di Colore Esso della Faib Liguria.
L’incontro, che si svolgerà presso la sede di Confesercenti Liguria, a Genova, sita in Via Balbi n° 38 analizzerà le problematiche legate alla programmata cessione della rete distributiva.
Faib, come si sa, ha sulla questione una posizione di netta contrarietà, sia sulle modalità che sui tempi. La cessione degli impianti in queste ultime settimane si sta concretizzando e lascia molti dubbi sui rapporti contrattuali con i singoli grossisti che hanno già acquistato o sono in procinto di acquistare la rete degli impianti Esso.
All’Assemblea parteciperanno il Presidente Regionale e Provinciale della Faib, Aldo Datteri e Fabio Bertagnini, il Presidente Nazionale del Comitato di Colore Esso Andrea Stefanelli e il Presidente Nazionale Faib Confesercenti Martino Landi.
Leggi la Convocazione dell’incontro
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Rassegna Stampa
Il Secolo XIX
Pagina 20
Locali
di FRANCESCO MARGIOCCO
EXXON MOBIL CEDERÀ A NUOVI PROPRIETARI – GROSSISTI
Rete Esso in vendita, benzinai preoccupati
Faib: «Il marchio rimane ma cambieranno in peggio le condizioni di lavoro»
SBARCA IN LIGURIA, tra molti interrogativi, l’operazione “branded wholesale”. È la vendita, da parte del colosso petrolifero Exxon Mobil, della sua rete di distribuzione. In alcune parti d’Italia la vendita è già avvenuta, in Liguria parte ora con l’obiettivo di chiudere entro il 2018.
Il marchio Esso rimane. Rischiano di cambiare, in peggio, le condizioni di lavoro dei benzinai. «Siamo preoccupati», mette subito in chiaro il responsabile genovese di Faib, la federazione benzinai di Confesercenti, Fabio Bertagnini, «perché vediamo cosa sta accadendo nelle regioni dove questo processo è già in fase avan zata».
Exxon Mobil ha deciso di vendere la sua rete distributiva, in lotti, ad aziende terze che s’impegnano a mantenere il marchio e ad acquistare in via esclusiva i suoi carburanti. «Il punto è che il nuovo proprietario – grossista ci impone nuove condizioni economiche per noi davvero difficili da sostenere», spiega Bertagnini. Risultato: il margine di guadagno dei benzinai si riduce. «Prima su ogni litro di benzina era di 3,6 centesimi», spiega Andrea Stefanelli, presidente nazionale di Faib Toscana e del comitato nazionale di benzinai che si è costituito per protestare contro questa novità. «Negli impianti di distribuzione che sono già sot to il nuovo proprietario il margine di guadagno è sceso, in molti casi, a 2 centesimi e mezzo».
I nuovi proprietari – grossisti variano da regione a regione. «La Esso italiana ha messo in vendita la sua rete a “pacchetti”, regionali o inter – regionali. Nelle Marche e in Abruzzo le è subentrata la società di grossisti Petrolifera Adriatica. In Liguria il processo è appena agli inizi e non sappiamo come andrà a finire», dice Stefanelli.
Il tema sarà al centro di un’ assemblea pubblica in programma oggi a mezzogiorno nella sede di Confesercenti Liguria, in via Balbi.
«Queste cessioni lasciano molti dubbi sui rapporti contrattuali con i nuovi proprie tari – grossisti che hanno già acquistato o acquisteranno gli impianti Esso», dice Bertagnini.
I distributori Esso sono 2.800 in tutta Italia e 54, il 2% del totale, in Liguria. Faib prevede un futuro grigio: in una sua lettera inviata ieri al ministero dello Sviluppo economico parla addirittura di una riduzione «del 50% medio» del trattamento economico, «per effetto del rifiuto di applicare, da parte del nuovo proprietario fornitore in esclusiva dei carburanti, gli accordi nazionali che disciplinano il nostro settore e che ognuno di noi aveva firmato a suo tempo con la Esso».
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Il Secolo XIX (ed. Levante)
Pagina 15
Locali
di FRANCESCO MARGIOCCO
LA SOCIETÀ EXXON MOBIL CEDERÀ A NUOVI PROPRIETARI – GROSSISTI
La Rete “Esso” sul mercato preoccupazione tra i benzinai
Faib: «Il marchio resta, peggioreranno le condizioni di lavoro»
SBARCA IN LIGURIA, tra molti interrogativi, l’operazione “branded wholesale”. È la vendita, da parte del colosso petrolifero Exxon Mobil, della sua rete di distribuzione.
In alcune parti d’Italia laven dita è già avvenuta, in Liguria parte ora con l’obiettivo di chiudere entro il 2018.
Il marchio Esso rimane. Rischiano di cambiare, in peggio, le condizioni di lavoro dei benzinai. «Siamo preoccupati», mette subito in chiaro il responsabile genovese di Faib, la federazione benzinai di Confesercenti, Fabio Bertagnini, «perché vediamo cosa sta accadendo nelle regioni dove questo processo è già in fase avanzata».
Exxon Mobil ha deciso di vendere la sua rete distributiva, in lotti, ad aziende terze che s’impegnano a mantenere il marchio e ad acquistare in via esclusiva i suoi carburanti. «Il punto è che il nuovo proprietario – grossista ci impone nuove condizioni economiche per noi davvero difficili da sostenere», spiega Bertagnini. Risultato: il margine di guadagno dei benzinai si riduce. «Prima su ogni litro di benzina era di 3,6 centesimi», spiega Andrea Stefanelli, presidente nazionale di Faib Toscana e del comitato nazionale di benzinai che si è costituito per protestare contro questa novità.
«Negli impianti di distribuzione che sono già sotto il nuovo proprietario il margine di guadagno è sceso, in molti casi, a 2 centesimi e mezzo».
I nuovi proprietari – grossisti variano da regione a regione. «La Esso italiana ha messo in vendita la sua rete a “pacchetti”, regionali o inter – regionali. Nelle Marche e in Abruzzo le è subentrata la società di grossisti Petrolifera Adriatica. In Liguria il processo è appena agli inizi e non sappiamo come andrà a finire», dice Stefanelli.
Il tema sarà al centro di un’assemblea pubblica in programma oggi a mezzogiorno nella sede di Confesercenti Liguria, in via Balbi.
«Queste cessioni lasciano molti dubbi sui rapporti contrattuali con i nuovi proprietari – grossisti che hanno già acquistato o acquisteranno gli impianti Esso», dice Bertagnini.
PIUMETTI I distributori Esso sono 2.800 in tutta Italia e 54, il 2% del totale, in Liguria. Faib prevede un futuro grigio: in una sua lettera inviata ieri al ministero dello Sviluppo economico parla addirittura di una riduzione «del 50% medio» del trattamento economico, «per effetto del rifiuto di applicare, da parte del nuovo proprietario fornitore in esclusiva dei carburanti, gli accordi nazionali che disciplinano il nostro settore e che ognuno di noi aveva firmato a suo tempo con la Esso».