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Elevati standard di qualità

Abbiamo intervistato l’ing. Carlo Guatteo, Retail Marketing Manager di Tamoil Italia S.p.A. e gli abbiamo domandato quali sono i piani aziendali e quali le iniziative in programma per il prossimo anno.

Riprendiamo i nostri incontri con i direttori retail delle varie Compagnie Petrolifere.
In questo numero vi presentiamo l’ing. Carlo Guatteo di Tamoil Italia (holding italiana del Gruppo Oilinvest – Netherlands – B.V. con la quale condivide la mission: sviluppo economico, attenzione per l’ambiente e impegno sociale).
In queste pagine scopriremo come Tamoil intende sviluppare e rafforzare tutte le iniziative già esistenti, quali requisiti devono avere le stazione di sevizio a marchio Tamoil, come procede l’integrazione del non oil e quali sono i progetti per il futuro.

Quali sono i piani aziendali di Tamoil per il 2011? Avete in programma delle iniziative in particolare?
Per quanto riguarda il 2011 Tamoil vuole continuare a sviluppare il business con grande attenzione al cliente e all’ambiente, facendo come sempre riferimento a due importanti aspetti: il primo è quello di mantenere elevati gli standard di qualità; il secondo è quello di garantire un’offerta – intesa nel suo complesso di prodotti, servizi, prezzi e programmi di fidelizzazione – che si caratterizzi come una delle più competitive sul mercato. Su questa linea ci siamo mossi negli ultimi anni e su questa linea ci muoveremo in futuro.
A livello commerciale l’impegno di Tamoil sarà quello di rafforzare e sviluppare tutte le iniziative già in essere che offrono ai nostri clienti grandi occasioni di risparmio: Bonus Intesa, Telepass Premium, programmi di fidelizzazione sempre più innovativi nonché il recente accordo siglato con Poste Italiane in base al quale Tamoil offre a tutti i clienti Bancoposta che pagano con Carta Postmat o Carta BancoPosta Più uno sconto del 2% (il cui relativo valore sarà messo a disposizione direttamente sul Conto BancoPosta o Conto BancoPosta Più) sul rifornimento di carburante presso le stazioni di servizio Tamoil che aderiscono all’iniziativa e che espongono il relativo materiale di comunicazione.
Tra l’altro va ricordato che per tutto il mese di ottobre 2010 questo sconto sarà del 5% come iniziativa speciale di lancio dell’accordo con Poste Italiane.

Com’ è organizzata la vostra rete?
La rete Tamoil conta di circa 2.000 stazioni di servizio distribuite su tutto il territorio nazionale, con una maggiore densità al centro-nord.
Di questi circa 70 sono dislocati sulle più importanti arterie autostradali.
Sul fronte vendita sono impegnati diversi rappresentanti di zona che tengono direttamente i rapporti con i gestori, sotto la supervisione e il controllo degli area manager.
Nella sede di Milano sono invece concentrate le attività di strategia e sviluppo: acquisizione e realizzazione di nuovi punti vendita, partnerships commerciali con la GDO, fuel card e campagne di fidelizzazione.
Infine per tutto quello che riguarda la manutenzione e gli interventi “tecnici” sulla rete ci si affida sia a interventi diretti di personale specializzato Tamoil sia ad accordi con ditte del settore.
In questo modo Tamoil è riuscita a dare alla propria rete un’organizzazione capillare ma non dispersiva, moderna, flessibile ed efficace in linea con le migliori best practice del settore.

Che requisiti devono avere le stazioni di servizio Tamoil’
Le stazioni di servizio Tamoil si sono sempre distinte per la qualità dei servizi e la cortesia dell’accoglienza sul punto vendita. Questi requisiti oggi devono affiancarsi alle caratteristiche di un distributore moderno ed efficiente: stazioni di grandi dimensioni; offerta di carburanti speciali come la benzina WR100; una vasta e completa gamma di servizi aggiuntivi come autolavaggio, officina, convenience store, prodotti non oil; una pluralità di iniziative commerciali vantaggiose per i clienti (Programma Risparmio, Bonus Intesa, Telepass Premium e il recente accordo con Poste Italiane).

Può darci un suo parere sulle forme contrattuali proposte ai gestori?
Al di là del modello contrattuale che si sceglie il punto fondamentale è utilizzare forme contrattuali condivise con le associazioni di categoria. Senza un rapporto costruttivo con le associazioni di categoria è davvero difficile mettere in campo progetti concreti per scenari futuri di sviluppo e di sostenibilità. Per quanto riguarda Tamoil in particolare, la compagnia petrolifera ha in essere con i propri gestori contratti di comodato d’uso e nessuna gestione diretta.

Come sta procedendo l’integrazione dell’oil con il non oil’
In Tamoil l’integrazione dell’oil con il non oil è già una realtà, in quanto sul 95% delle stazioni di servizio Tamoil la gestione è la medesima. Il problema è invece l’eccessivamente lento sviluppo del non oil, dovuto ad una pluralità di cause: troppa burocrazia, limitazioni degli orari di apertura, difficoltà a ottenere il permesso di vendita di determinati prodotti (ad esempio giornali e tabacchi), una certa abitudine culturale – sociologica degli italiani poco inclini a fare acquisti food nei distributori (ad eccezione magari di qualche snack). In sostanza senza un adeguato rinnovamento normativo difficilmente le compagnie petrolifere potranno aumentare gli investimenti in questo settore, per migliorare l’offerta e quindi cercare di incidere sulle abitudini dei consumatori italiani.

Come vedete il futuro in termini di crescita sul mercato sia per quanto riguarda Tamoil sia in generale?
Per quanto riguarda il mercato più che di crescita parlerei di una tendenza alla contrazione, che deriva dalla riduzione dei consumi. In questo contesto alcuni prodotti (benzina in primis, ma anche in misura minore gasolio) riducono la propria penetrazione a scapito di altri (gpl, metano).
Stiamo parlando di un mercato maturo, in cui il prodotto è considerato al pari di una commodity e in cui il vero fattore-guida è il costante recupero di efficienza (oltre naturalmente a una riforma strutturale della rete, che potrebbe portare grandi benefici)
Ma è proprio sul costante recupero di efficienza che Tamoil continuerà a svilupperà il business, con l’obiettivo – come citavo all’inizio – di essere uno tra i soggetti più “competitivi” del mercato, anche attraverso un miglioramento generale degli erogati medi.

Da Distribuzione Carburanti n. 7 ottobre 2010