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Sistri: Rete Imprese Italia, ripensare le sanzioni alla luce delle difficoltà operative. Le associazioni chiedono 6 mesi di convivenza tra vecchio e nuovo sistema di registrazione

Rete Imprese Italia (Confcommercio,Confartigianato, CNA, Casartigiani e Confesercenti), nel corso di un audizione alla Camera dei Deputati, ha chiesto di valutare la possibilità di prevedere un periodo di almeno 6 mesi di convivenza tra il vecchio e il nuovo sistema di registrazione e tracciabilità dei rifiuti.
La richiesta nasce dalla constatazione delle difficoltà oggettive registrate a livello nazionale nel mettere a punto, logisticamente, l’avvio del sistema dal prossimo 1 ottobre.
Considerata l’imminenza della scadenza e la pratica impossibilità a superare le problematiche operative in atto, le Associazioni di Rete Imprese Italia – tra cui Confesercenti e la Faib – hanno sottolineato l’opportunità di un periodo di convivenza dei due sistemi, per evitare che le pesanti sanzioni ricadano sulle imprese – e sui gestori per quel che riguarda la distribuzione carburanti- senza che queste ne abbiano la benché minima responsabilità.
La richiesta è stata avanzata in occasione dell’Audizione sul recepimento della Direttiva Quadro sui rifiuti nel corso della quale Rete Imprese Italia ha messo in risalto gli aspetti più significativi della tutela ambientale, l’occupazione e lo sviluppo delle imprese.
L’Associazione delle PMI ha riconosciuto che il provvedimento di recepimento risulta coerente con i principi enunciati dalla direttiva europea, soprattutto in merito alle priorità date nella gestione dei rifiuti e alla necessità di uniformare le definizioni contenute nel “Codice Ambientale” con le precisazioni comunitarie in merito all’individuazione dei sottoprodotti e delle materie prime secondarie.
Rete Imprese Italia ha sottolineato tuttavia che esistono criticità, come quella rappresentata dalle norme che regolamentano il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) e dal relativo quadro sanzionatorio.
Il Sistri, infatti, presenta ancora numerose lacune tecnico-operative quali: il ritardo nella distribuzione delle apparecchiature informatiche; le performance tecniche del sistema e la fase test; la formazione degli operatori interni ed esterni alle imprese.
Tutte questioni che non attengono, come si vede, alla volontà delle imprese né alla loro scarsa applicazione, essendo palesemente riconducibili all’organizzazione del nuovo sistema voluto dal Ministero dell’Ambiente.
Ritardi organizzativi pubblici ,dunque, perché senza il completamento della fase distributiva risulta difficile pensare ad un ordinato e regolare avvio del sistema. Avvio che potrebbe avere immediato e diretto riflesso sul termine dell’entrata in operatività del sistema fissato al 1° ottobre p.v. con pesanti e ingiustificate sanzioni.
Rete Imprese Italia ha chiesto, pertanto “la sussistenza, per almeno 6 mesi, delle due modalità di registrazione, con il regime nuovo e con quello tradizionale utilizzabili in alternativa: la disponibilità del sistema cartaceo per la rendicontazione dei rifiuti, permetterebbe infatti alle aziende, in situazioni di disguido o di lacune tecnico-operative, di disporre di un sistema collaudato con il quale dimostrare comunque la conformità legislativa delle operazioni di gestione dei rifiuti. Infine altro aspetto di criticità è – secondo Rete Imprese Italia – quello relativo alla individuazione delle sanzioni, eccessivamente sproporzionate e che pertanto dovrebbero venire rimodulate tenendo conto del necessario adeguamento tecnico amministrativo che dovranno sopportare le imprese specialmente quelle di piccole dimensioni che non hanno nè i mezzi economici nè le risorse professionali per far fronte al repentino cambiamento dettato dal Sistri.”
Soddisfazione è stata espressa dalla Faib che in questi mesi ha avviato un lungo percorso di avvicinamento al nuovo sistema di tracciabilità, con incontri e seminari sul territorio, riscontrando tutte le difficoltà tecnico-operative adesso segnalate. Si tratta di consentire a quelle aree e a quelle imprese che, per difficoltà non imputabili ai gestori, non essendo in grado di adeguarsi alla nuova modalità informatica di tracciabilità, per motivi oggettivi, di continuare ad operare con il vecchio sistema, senza incorrere in pesanti sanzioni che in ogni caso vanno rimodulate in ragione delle dimensioni di impresa e delle difficoltà tecnico operative.