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Faib, Fegica e Figisc proclamano lo sciopero generale della categoria contro un Governo che disattende gli impegni e compagnie senza scrupoli

La Faib ha proclamato, con Fegica e Figisc, la mobilitazione dei gestori e la chiusura degli impianti di distribuzione carburanti dal 5 al 7 ottobre.
E’ questa la decisione maturata dai gruppi dirigenti delle tre associazioni che hanno discusso del complesso quadro della distribuzione carburanti e delle proposte avanzate dal Governo, giudicate inadeguate da un lato e inaccettabili e filopetrolifere dall’altro.
Nella stessa direzione si era espressa la Giunta Faib del 23 giugno us che aveva chiesto la mobilitazione dei gestori.
La Faib ha lamentato la scarsa attenzione riservata alle osservazioni avanzate dalla categoria e l’elusione degli impegni sottoscritti dal Ministro, e dal Ministero, appena 2 anni fa. Addirittura gli impegni sottoscritti da Scajola vengono ora capovolti e ritorti contro i gestori, come nel caso della rivisitazione del fondo indennizzi o ignorati, come per esempio la richiesta di strutturalizzazione del bonus fiscale.
Ora- approfittando della debolezza politica del Ministero dello Sviluppo economico, in assenza del Ministro titolare del dicastero- si tenta- da parte di petrolieri e retisti privati-di condizionare il Ministero e di forzare la mano per conseguire una riforma di facciata capace di scaricare i maggiori oneri sui gestori e sui consumatori.
E’ un vero e proprio assalto alla diligenza a volto scoperto.
Si appronta un pacchetto di intervento legislativo dove si promette ciò che già è stato realizzato- come nel caso dell’obiettivo self, o maggiori risparmi, tramite una cartellonistica ingannevole, o trasparenza sui prezzi, trasferendo tutto l’onere sulle spalle dei gestori quando a fissarli- i prezzi- sono in realtà le compagnie.
Faib chiede con urgenza la nomina del nuovo Ministro dello Sviluppo Economico ritenendo inaccettabile e irresponsabile il tentativo di violare il Protocollo d’intesa del giugno 2008,quello si, firmato e concordato con la categoria ad una tavolo ufficiale di concertazione tra le parti sociali.
Lo sciopero è anche la risposta alle politiche dissennate delle compagnie petrolifere che moltiplicano iniziative tese a scaricare sui gestori e sulla collettività il costo del loro insaziabile appetito speculativo non disdegnando ricorsi a pratiche antisindacali e antidemocratiche.
I gruppi dirigenti di Faib Fegica e Figisc, in stato di mobilitazione, si riuniranno nuovamente a breve per definire un calendario di iniziative sindacali, territoriali e di colore in previsione dello sciopero generale calendarizzato a inizio ottobre.
E’ del tutto evidente che di fronte ad una accelerazione delle decisioni in ambito ministeriale la decisione di sciopero sarebbe anticipata.