(dt) la Presidenza Ligure della Faib, nella sua ultima riunione del 25 maggio u.s. ha preso in esame il testo del protocollo di lavoro ministeriale relativo alla riforma del settore petrolifero, con specifico riferimento allo sviluppo concorrenziale nel settore della distribuzione carburanti. Il giudizio unanime che è emerso dalla riunione è stata una sonora bocciatura per quanto riguarda il metodo e per il contenuto.
Nel metodo: si è giustamente fatto rilevare che non è accettabile, da parte nostra, ricevere una missiva del genere a distanza di due anni dalle proposte avanzate dalla categoria,in cui venivano posti problemi reali e su cui si chiedevano risposte e impegni precisi da parte dell’esecutivo. E invece dopo tanto attendere “la montagna ha partorito il classico topolino” di stampo “burocratese-ministeriale” che non prende posizioni , sorvola sui problemi e non da risposte sulle questioni esposte.
Sui contenuti: il vuoto pneumatico che esprime il documento fa porre la domanda: i dirigenti del Ministero dello Sviluppo Economico “ c’è lo sono o se c’è lo fanno?”per dirla alla romana. Perché il documento è una presa in giro all’intelligenza degli interlocutori a cui è destinata, ed è una mancanza di rispetto verso coloro che da anni operano per migliorare e ristrutturare la rete della distribuzione carburanti: associazioni di categoria in primo luogo, gestori e assessorati regionali. La scatola vuota presentata dimostra un’ ignoranza o non conoscenza del settore, propone cose già in atto e in tutti i casi di competenza degli enti territoriali, vedi la gestione del non oil normata dalle leggi regionali. Si parla di concorrenza e di prezzi in maniera equivoca facendo palesare un ruolo decisionale in materia del gestore, e quando si fa una proposta è quella di “sviluppare consorzi di acquisto tra operatori all’ingrosso”! Non una parola sulla nostra proposta di sviluppare reti ei consorzi tra gestori, su un loro diritto di prelazione degli impianti dimessi, sulla richiesta di rompere la filiera tra produttore e venditori di prodotti petroliferi e sulla possibilità dei gestori di approvvigionarsi liberamente sul mercato dei carburanti, almeno in parte. Elementi, questi si, che introdurrebbero concorrenza vera!
La Faib Ligure chiede una presa di posizione nazionale più forte e aderente alla situazione reale, che è fatta di difficoltà gestionali vere che necessitano di decisioni e scelte in tempi brevi . E’ necessario ristringere i tempi del confronto e rilanciare le nostre proposte in maniera articolata e forte, per non andare sempre a rincorrere “il nulla” degli altri.
E di forte attenzione e iniziativa adeguata c’è bisogno anche di fronte a ciò che sta maturando nelle scelte aziendali della maggiore compagnia presente nella distribuzione carburanti:l’ENI. Anche qui rincorriamo proposte assurde ( vedi l’idea di un listino prezzi applicato per singolo punto vendita e la richiesta di una contribuzione ai gestori sull’iniziativa iperself, dimenticando volutamente che i gestori già contribuiscono con ben 3.2 cent pro litro!) e di attacco frontale sui due capo saldi che avevamo acquisiti: i prezzi di vendita con possibilità del gestore di intervenire con l’over price e il Non Oil con la titolarità del gestore per quanto riguarda le licenze, conquistata attraverso l’iniziativa e il confronto a livello territoriale nella fase di costruzione delle leggi regionali in materia di distribuzione carburanti. Se passa la linea della compagnia, la categoria sarà out per i prossimi anni. Dobbiamo riprendere in mano noi le proposte dei temi da discutere, franchaising e altro ed avere capacità propositiva e forza contrattuale, per non dovere rincorrere sempre le proposte delle controparti, che poi sono sempre decisioni già adottate, che ci mette in situazioni oggettive di debolezza. Le risorse e le intelligenze, anche interne ci sono, per fare sindacato propositivo che detta tempi e modi per collocare la categoria su un terreno più avanzato del confronto e quindi in grado di indicare sbocchi più avanzati alla collocazione futura dei gestori nello scenario della distribuzione dei carburanti.
Parallelamente si deve riprendere, e poi mantenere sempre, l’iniziativa mediatica di informazione verso consumatori e cittadini sui reali margini ( o guadagni) del gestore. Si propone di riprendere, aggiornandola, la campagna grafica di stampa sulla composizione del prezzo carburanti e sulla sua divisione (in % o in €) ai vari soggetti che concorrono alla sua determinazione.