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Faib: sui distributori carburanti circa 2 mila episodi violenti all'anno per un bottino di circa 10 milioni di euro

I distributori di carburanti, insieme a tabaccai e farmacie, si confermano bersaglio preferito della delinquenza organizzata.
Il dato emerge dal XII Rapporto di Sos Impresa presentato stamattina a Roma presso la sede della Confesercenti nazionale e viene confermato da un sondaggio svolto dalla Faib nazionale presso i propri associati.
Dal sondaggio emerge che i gestori carburanti in Italia (circa 24.500 operatori) nel corso della loro attività subiscono episodi di violenza, furti, rapine, estorsioni.
Da stime effettuate da Faib, sulla scorta delle denunce rilevate dalla categoria, si calcolano circa 2 mila episodi malavitosi sugli impianti stradali di distribuzione carburanti, con un bottino stimato in circa 10 milioni euro.
“Si tratta di una vera e propria esposizione al pericolo costante – ha dichiarato il Presidente della Faib Martino Landi – che aumenta in determinate circostanze, come quelle segnalate sugli impianti lungo le grandi arterie e sulla viabilità veloce. In questi casi si segnalano anche frequenti eventi delittuosi, come testimoniato dalle cronache, scatenati dalla reazione dei gestori costretti a difendere il proprio incasso, oltre la metà del quale deve essere riversato nelle casse dello Stato che certamente non tiene conto delle rapine. In casi del genere il gestore subisce un triplo danno: perde l’incasso del suo lavoro, i soldi che deve riversare allo Stato e quelli destinati alle compagnia. E’ evidente che occorre prendere delle decisioni – ha continuato il Presidente della Faib – che consentano il più ampio utilizzo della moneta elettronica, oggi troppo onerosa (pesa oltre un quarto del margine del gestore) e di prevenzione e tutela”.

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