Si è tenuta il 25 marzo us la giornata pubblica del quarto congresso della Fegica, aperta da una lunga relazione del Segretario Generale uscente Roberto Di Vincenzo che ha toccato tutti i temi dell’agenda politica e sindacale del settore.
Nella relazione, tra le altre rilevanti questioni, il Segretario Generale della Fegica ha rilanciato il tema dell’unità sindacale, avanzando la proposta di una riedizione del coordinamento tra le Associazioni dei gestori.
Alla proposta unitaria avevano già risposto positivamente in mattinata, negli indirizzi di saluto, il Presidente della Faib Martino Landi e il Presidente della Figisc Luca Squeri.
In particolare Landi, a nome della Faib, ha ricordato come, pur nella diversità e nel rispetto delle specifiche articolazioni e sensibilità, la Federazione dei gestori di Confesercenti in questi mesi ha lavorato sempre sul terreno dell’unitarietà, assumendo a valore irrinunciabile il dato della rappresentanza complessiva della categoria, nel solco di un antica tradizione federale e degli enunciati degli organismi associativi. In particolare la scelta dell’unità sindacale è stata praticata in tanti momenti difficili della vita politica e sindacale in quest’ultimo anno, sia verso le Istituzioni che verso le compagnie e ribadita anche di recente nei difficili passaggi della trattativa ENI. All’unità con Fegica e Figisc, Faib ha sacrificato, come ben sanno i dirigenti e gli iscritti, posizioni condivise e sofferte. E’ auspicabile un livello di maggiore confronto tra le parti associative e una crescita della strutturazione rappresentativa che, senza ripercorrere esperienze passate, punti a momenti di forte sintesi negoziale, nel pieno rispetto, formale e sostanziale, delle autonomie e delle scelte, in nome delle conquiste della categoria, della solidarietà, della forza rappresentativa e della reciprocità.
Intervenendo al congresso, tra gli altri, il Presidente dell’Antitrust Catricalà, in riferimento alla questione dell’obbligo di fornitura in esclusiva che grava come un macigno sulle gestioni, ha detto- come da tempo sostiene Faib- che la questione “ è risolvibile sul terreno della politica che dovrebbe facilitare la separazione della rete vendita e l’acquisto degli impianti da parte dei gestori.” Su questo argomento, che finalmente comincia a balenare negli interventi pubblici e delle Autorità, dopo anni di sollecitazioni, Faib vuole un chiarimento ampio e unitario tra le sigle dei gestori sulla necessità di introdurre il diritto di prelazione nei rinnovi contrattuali in discussione, in modo che sia alla base dell’avvio di una nuova stagione di confronto con la stessa Unione Petrolifera sugli strumenti utili alla governance del settore e ad una più ampia concorrenza.