Il documento, redatto allo scopo di fissare nel tempo lo stato del confronto e le disponibilità alla trattativa, è stato inviato alle altre associazioni di categoria per la condivisione.
Esso è articolato lungo le tre linee direttive condivise al tavolo tra tutti i soggetti, su proposta del MISE.
Il documento affronta nei singoli dettagli le varie questioni poste al confronto fornendo risposte precise, con numeri e modalità operative, per non dare spazio ad ulteriori alibi e cambi di programma, così come abbiamo assistito nell’ultimo anno. Si desidera in questo modo mettere un punto fermo, almeno dal nostro punto di vista.
Se il documento non incontrasse il consenso delle altre associazioni, sarebbe rimesso alla valutazione del MISE costituendo un punto di riferimento per la eventuale ricomposizione del confronto in atto.
Riportiamo in allegato una sintesi dello stesso depurato, per ovvii motivi, dei singoli dettagli, a disposizione dei gestori AGIP interessati.
Parte del confronto e della vertenza Eni- gestori concerne la chiusura della partita del pregresso riferita alla vacatio contrattuale degli anni 2007 e 2008.
In ordine alla questione evidenziata, la Faib, facendo seguito agli innumerevoli incontri intervenuti tra l’azienda e le associazioni dei gestori ritiene di poter proporre quale termine ultimo di mediazione per sanare il pregresso, un “una tantum” quale adeguato compenso che corrisponda ai maggiori aggravi in termini di costi e servizi, così come proposto al tavolo.
Parte seconda: rinnovo accordo 2009/2010, anticipo in fattura
In riferimento a questo secondo punto del percorso cui ci ha richiamato il Consigliere del Ministro dr. Mauro Orefice, al fine di affrontare separatamente i singoli pezzi della vertenza , la Faib ritiene che occorra prevedere un congruo anticipo in fattura a partire dal 1 gennaio 2009.
Tale importo non può evidentemente essere inferiore alla somma richiesta, e auspichiamo riconosciuta dall’azienda a chiusura del capitolo relativo al pregresso.
Tale somma farà parte integrante del nuovo margine del gestore che sarà contrattato tra le parti nel corso della continuazione della trattativa secondo le modalità che saranno condivise.
Resta inteso che fino a nuovo accordo, l’azienda rispetterà sia nei tempi che nei contenuti gli impegni previsti dall’accordo tuttora vigente.
Parte terza: osservazioni alle proposte avanzate dall’azienda
Sulla questione posta ripetutamente al centro della vertenza e concernente la maggiore flessibilità, la Faib richiama l’attenzione sul fatto che sull’argomento le tre associazioni hanno svolto il 15 ottobre u.s. un importante assemblea unitaria dei gruppi dirigenti dei comitati di colore AGIP delle rispettive organizzazioni dal quale emerse la disponibilità a sedersi al tavolo e a discutere delle famose clausole di recesso collegate a obiettivi quali-quantitativi richieste da ENI sugli impianti AGIP.
In quell’occasione l’assemblea vincolò il proprio assenso al superamento delle associazioni in partecipazione e alle gestioni dirette da parte dell’ENI.
Ad avviso di Faib tali clausole, alle condizioni citate, vanno rimodulate in chiave propositiva, contemplandovi parametri e obiettivi utili alla crescita della rete a marchio e alla professionalità e all’autonomia del gestore.
La questione è legata chiaramente ad aspetti qualitativi ed anche quantitativi, ma anche alla questione dell’ampliamento della sfera dell’autonomia imprenditoriale dei gestori.
Faib ritiene legittimo che la proprietà della rete persegua obiettivi di crescita aziendale, sia in termini di quote di mercato che di erogato e che voglia stimolare al meglio i propri gestori sollecitandoli a performance migliorative e sfidanti sotto il punto di vista delle vendite e dunque dei dati quantitativi.
A questo dato tuttavia va aggiunto un elemento di novità e di maggior capacità imprenditoriale sulle attività non oil, a cominciare dalle attività legate all’auto, come i lavaggi, le officine, le riparazioni e quelle legate all’automobilista come i bar e i market. A cominciare dalle politiche di locazione che debbono ritenersi accoppiate alla durata del contratto di comodato e gestite in assoluta autonomia negli acquisti e nella gestione, pur all’interno di una strategia unitaria di segni e distintivi.
Le clausole vanno infine rimodulate in quanto non può sfuggire ad una attenta ed equilibrata valutazione il dato del diverso peso dei due obiettivi nell’economia delle singole gestioni. Mentre infatti il dato qualitativo è rimesso alla piena capacità e disponibilità del gestore, l’aspetto quantitativo è condizionato dal concorrere di diversi e imprevedibili fattori di mercato. Rispetto a questi fattori la capacità di intervento, contrattualmente riconosciuta al gestore, è notoriamente molto limitata essendo vincolata nelle politiche di acquisto, di fornitura, di pricing, di promozioni…
Attribuire, dunque, ai due fattori, qualitativo e quantitativo, lo stesso peso ai fini della risoluzione anticipata è sbagliato, sia dal punto di vista dell’equità che dal punto di vista della gestione economica in quanto non può sfuggire che al gestore sono precluse attività rilevanti ai fini della concorrenza sul mercato locale. Il dato quantitativo va dunque ponderato nella dialettica contrattuale ai fini della valutazione del raggiungimento degli obiettivi su un arco di tempo più lungo, alla luce di variabili oggettivizzate e considerato sempre in accoppiamento con il dato qualitativo.
E’ compito delle associazioni definire con l’azienda il quadro di applicabilità di dette clausole, oggettivizzandole e stabilendo, su un piano di parità le procedure di contenzioso/ conciliazione, sottraendole dunque alla sproporzione dcel peso contrattuale tra le parti e a condizioni leonine.
Infine, per Faib è necessario che venga contemplata una previsione contrattuale che stabilisca il diritto di prelazione in riferimento alla proprietà di quegli impianti che vengano dismessi o ceduti singolarmente dall’azienda.
Tale previsione è in linea con gli obiettivi dell’azienda di fidelizzazione del gestore, di stimolo motivante a performance sfidanti, in quanto si costruisce a favore dell’operatore una condizione di maggior favore.