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Chiarimenti al Sole 24 Ore

In riferimento ad un articolo apparso sul Sole 24 Ore del 16 luglio us, leggiamo con sorpresa, all’interno dell’articolo dedicato alla vertenza che vede contrapposti Eni e i gestori della rete carburanti pubblicato, alcune valutazioni di merito che francamente sorprendono per la semplificazione strumentale della lettura del mondo associativo che sfociano in autentiche sviste e, in certi passaggi, in preveggenza, una dote ricorrente in questo periodo.
Al di là dello scoop di anticipare una notizia riservata, e data parzialmente omettendo il dato rilevante del riavvio del tavolo negoziale generale Azienda Associazioni, e una posizione sindacale di una parte, l’articolo sembra ispirato a inasprire i toni.
Faib desidera confortare i propri associati e i lettori del Sole ribadendo che continuerà a svolgere un ruolo di moderazione e di alto profilo associativo, dialogante, finalizzato alla soluzione dei problemi e delle vertenze, rifuggendo, da sempre, una politica rivendicazionista fine a se stessa e privilegiando le politiche del fare, innovative, intese a promuovere la professionalità e le capacità imprenditoriali dei gestori. Anche se questo non coincide con il suono della grancassa il cui copyright non desideriamo intaccare. Lavorare per i gestori sul territorio, far crescere gli operatori dal punto di vista economico imprenditoriale è la nostra missione all’interno della corretta definizione del quadro costituito da regole condivise, moderne ed efficienti. Queste sono quelle che governano il settore della distribuzione carburanti, interessato, in questi mesi, da una forte iniziativa legislativa regionale cui Faib partecipa in modo convincente e determinate. In questo senso valgono gli accordi economici sottoscritti con la maggior parte delle compagnie petrolifere, dove il ruolo di Faib è stato di acceleratore delle decisioni, come ben sanno i protagonisti di quelle vicende. Riteniamo che la politica di abbaiare alla luna possa dare qualche soddisfazione mediatica ma non porta risultati utili alla categoria.
La dirigenza Faib in questi anni ultimi 2 anni è stata molto attenta a salvaguardare gli interessi reali dei gestori, puntando i piedi dove necessario, come nella vertenza Eni, a preservare l’unità della categoria, in infinite occasioni, a perseguire ipotesi di sviluppo concreto, forte del suo peso e del suo radicamento.