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Eni riapre il tavolo negoziale. Convocata la riunione Azienda Associazioni per il 28 luglio. Accolte le richieste dei gestori Agip

Stiamo ai fatti.
La categoria è uscita più forte dalla prova dello sciopero generale. Ne è uscita unita e con risultati utili. Il bonus fiscale, è stato garantito, ci sarà anche per l’anno in corso. Sugli altri problemi legati al protocollo d’intesa il Sottosegretario Saglia si è impegnato a definire un calendario di lavoro per il tavolo petrolifero. Sono risultati parziali ma utili. Aspettiamo ulteriori fatti concreti.
Sulla vertenza Agip, l’Azienda, messa di fronte alla minaccia di sciopero che manderebbe all’aria parte della sua immagine vincente legata alla campagna “You and Agip”, ha lanciato diversi segnali di apertura.
Intanto, come richiesto da Faib, Fegica e Figisc, ha riavviato, per il 28 luglio, il tavolo negoziale Associazioni – Azienda. Ha dichiarato, per bocca del suo Direttore Generale Angelo Caridi, che “ il costo del lavoro cresce per i gestori” e dunque ha riconosciuto la fondatezza “delle “richieste di incremento dei compensi” delle Associazioni; in più Caridi riformula la famosa clausola spalmandola su “3 anni”. Sono due elementi di novità che vanno valorizzati pur nel contesto di un intervista aziendale. Ancora l’azienda, questa volta con Angelo Fanelli, direttore commerciale della divisione refining e marketing chiede un coinvolgimento sempre più forte del gestore nelle politiche aziendali, riconoscendo che “gestori e azienda sono stati protagonisti di un successo” e che l’azienda vuole ulteriormente “stimolare il singolo gestore e ricercare il massimo dal suo micro mercato”.
Non ci facciamo incantare dalle sirene e dalle belle parole. Paroline come stimolare, innovazione, flessibilità e ammodernamento debbono essere definite e declinate con il concorso, condiviso e convinto, delle Associazioni. L’Eni sembra averlo capito, almeno ce lo auguriamo. Sono segnali che arrivano in un momento di massima tensione con l’Azienda, con i gestori ad un passo dallo sciopero sulla rete a marchio. Uno sciopero che sarebbe pesante e con danno di immagine per l’azienda dirompente, a fronte dell’ingente campagna promozionale sin qui sostenuta.
La ripresa del confronto a noi sembra un segnale incoraggiante di disponibilità. Segnali di arroccamento o di autocompiacimento sarebbero sbagliati, come è sbagliato non sottolineare la convocazione del tavolo negoziale plenario.
Sulla richiesta di incontro per singole Associazioni in preparazione dell’incontro generale del tavolo svolgiamo una riflessione serena, senza preconcetti e con spirito costruttivo:

1) Faib, che ha svolto e rivendica un ruolo di intransigente opposizione alla clausola così come è stata formulata e presentata, come sempre in questi lunghi mesi di trattativa con l’azienda, desidera salvaguardare innanzitutto l’unità sindacale quale valore negoziale irrinunciabile.

2) In considerazione della disponibilità manifestata da qualcuna delle parti di accogliere l’invito aziendale ad un primo incontro, Faib ritiene che contrapporre un rifiuto significherebbe enfatizzare solo singole posizioni. Il risultato sarebbe di rafforzare Eni.

3) Faib, sottolineando comunque l’irritualità della richiesta e l’invito all’azienda ad effettuare solo incontri collegiali, nella logica dell’unità sindacale, propone che le tre sigle valutino autonomamente l’opportunità degli incontri preparatori invitando invece ad attenersi ai contenuti e alla gerarchia degli argomenti del documento unitario Faib Fegica Figisc inviato al Ministero dello Sviluppo Economico durante il tentativo di mediazione. Ripartendo dunque tutti insieme da quella base.