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Distribuzione carburanti a Roma: un primo bilancio dell'esercizio 2015, che chiude ancora in negativo

Si confermano le analisi e le stime dei mesi scorsi: la rete distributiva dell’area metropolitana della Capitale chiude l’anno con un forte segno negativo.
Le vendite dei carburanti per autotrazione scendono mediamente del 13% rispetto lo scorso anno. Si chiude così in rosso, l’ennesimo anno consecutivo, situazione che si è iniziata a registrare con evidenza dal 2010.
La rete distributiva nel quinquennio ha registrato perdite nella misura che vanno dal 30 al 40% del venduto di carburanti ante crisi.
Sono i dati diffusi dalla FAIB Confesercenti di Roma, la federazione dei benzinai, che ha svolto una indagine accurata su un campione di oltre 100 attività diffuse sul territorio, pari al 10% della rete distributiva.
L’indagine, che ha preso in esame le risultanze contabile ed effettive delle attività, ha permesso di mettere in evidenza che le gestioni delle stazioni di servizio, nel 38% dei casi, registrano cali di carburante, rispetto a quelli effettivamente acquistati, dovuti alla contrazione termica dei prodotti, soltanto il 10% nelle tolleranze previste dalla legge, mentre il restante 28% registra cali oltre queste soglie. A denunciare il fenomeno soprattutto gestioni che espongono il marchio Ip, a seguire Totalerg e Q8.
Un ulteriore costo sommerso che le gestioni si trovano ad affrontare, nonostante i loro margini di guadagno lordi non superino mediamente i 3 cent. di euro al litro, ovvero poco più di 1 cent di euro al litro netto.
L’attività di monitoraggio dei litri effettivi detenuti ed erogati nel corso dell’anno da parte dei gestori corrisponde, pressoché, al totale del campione, dimostrando che vi è una forte attenzione al fenomeno. Mentre, i controlli da parte delle autorità sono nell’ordine del 18% della rete e gli stessi sono stati svolti, nella quasi totalità dagli uffici delle Agenzie delle Dogane, le quali hanno correttamente applicato le recenti disposizioni dell’Agenzia nazionale emanate lo scorso anno e non risultano, nella media, gravi e particolari violazioni commesse.
L’attività di controllo delle Guardia di Finanza si è concentrata, invece, in verifiche svolte in situazioni di anomalie denunciate o segnalate, sia relativamente ai prezzi che al funzionamento degli erogatori, affinché gli stessi fossero tarati, bollati e dunque corrispondenti al litri erogati