Mentre cresce il giro d’affari di attività abusive ed irregolari ormai vicino ai 4 miliardi di euro sottratti alla fiscalità
Il grido d’allarme lanciato dalla Faib Confesercenti di Rimini sullo stato di abbandono alla criminalità delle aree di servizio carburanti nell’orario notturno (cfr. rassegna stampa allegata) ripropone in tutta la sua drammaticità la questione sicurezza, aggravata dalla nuova presenza di prostitute sugli impianti che sembrano aver stabilmente preso posizione in molte città italiane, a Rimini come a Roma e altrove.
A Rimini la Faib, che associa la maggioranza dei distributori carburanti tradizionali ubicati nel territorio della provincia, è intervenuta con comunicazioni ufficiali alle autorità preposte e alla stampa a proposito delle razzie notturne ai danni dei distributori ed attività collaterali e per la presenza massiccia e ingombrante oltre che imbarazzante delle prostitute.
Faib Rimini ha denunciato che non passa mese che un impianto non venga visitato di notte da balordi che distruggono o trafugano accettatori self-service di benzine o lavaggi, dispenser di sigarette o di bibite, fanno spaccate nelle vetrine dei bar od attività collaterali, causando danni enormi alle gestioni degli impianti stessi. Non passa notte che non vede una o più prostitute attendere, sotto la pensilina, di vendere il proprio corpo lungo i viali della città.
Questa non vuole assolutamente essere una critica alle Forze dell’Ordine, che fanno già il massimo delle loro possibilità, ma vuole essere un grido di denuncia per quello che sta succedendo nelle nostre realtà.
Tutto ciò non è dissimile da quello che si verifica nelle grandi aree metropolitane e a Roma, lungo le consolari o lungo la via Cristoforo Colombo, il corridoio d’accesso alla città per chi proviene dall’aeroporto internazionale di Fiumicino. Una specie di biglietto da visita per i visitatori e per i futuri pellegrini. Una vergogna che sfregia l’immagine della città capitale della cristianità che si appresta a ricevere milioni di visitatori per i riti giubilari.
La Faib ha già denunciato, in numerose occasioni (in convegni, audizioni parlamentari, fiere, tavole rotonde, incontri ministeriali), gli episodi di violenza che si verificano sui distributori carburanti.
Episodi multipli e continui. Dalla microcriminalità agli atti vandalici, dalle minacce a fini di estorsione ai furti, sino alle rapine e agli assassinii. Adesso emergerebbe che una stazione di servizio era anche la base di incontro di affari illeciti legati a Mafia capitale. Atti efferati. Spesso rimasti impuniti. Atti che tengono una categoria di lavoratori perennemente in stato di pericolo.
La Faib ha già reso noto uno stato di malessere che riguarda tutti i gestori carburanti in Italia – circa 24.000 operatori – che nella loro carriera, nella quasi totalità, hanno subito episodi di violenza.
“Intorno a questi fatti di violenza inaudita – ha dichiarato il Presidente Faib Martino Landi – chiediamo un’azione di forte prevenzione e repressione degli organismi di vigilanza, delle Istituzioni, delle Forze dell’Ordine nella loro completezza. Bisogna rompere la coltre che cala ogni volta su tutta la lunga catena di violenze, ruberie e sfruttamento della prostituzione che sembra avvolgere la distribuzione carburanti di notte. Stime effettuate da Faib calcolano – annualmente – oltre 2mila episodi malavitosi sugli impianti stradali di distribuzione carburanti, con un bottino stimato di circa 10 milioni euro. Se a questo aggiungiamo il giro di danaro che ruota intorno alla prostituzione che si è radicata sugli impianti raggiungiamo qualche altra decina di milioni di euro.
E’ appurato che i distributori di carburanti sono il bersaglio preferito della delinquenza organizzata, della micro-criminalità, di tutti gli sbandati, nell’impossibilità delle Forze dell’Ordine di garantire la sicurezza. Inoltre, recentemente è stato stimato che gli effetti economici delle attività abusive ed irregolari sulla distribuzione carburanti sfiorino il 10% del totale del fatturato di settore, con circa 4 miliardi di volumi d’affari sottrattati alla fiscalità. L’attività di vendita carburanti, in questo senso, si caratterizza come una vera esposizione al pericolo, che aumenta in determinate circostanze, come quelle che si realizzano sugli impianti lungo le grandi arterie e sulla viabilità veloce, o nei punti isolati e nelle aree disagiate.
Faib con una nota ufficiale al Ministro e al Vice Ministro degli Interni ha inteso sollecitare la filiera istituzionale della sicurezza e presentare a tutte le prefetture richiesta di interventi urgenti per reprimere i fenomeno legati alla prostituzione sulla rete e di maggior presidio delle aree per il varo di misure idonee a contrastare i fenomeni malavitosi”.
– Leggi l’Articolo de "Il Resto del Carlino"
– Leggi l’Articolo del "Corriere di Rimini"
– Leggi l’Articolo de "La voce dei benzinai"
– Leggi l’Articolo della Faib Confesercenti di Rimini