Come preannunciato martedì 7 Luglio, l’area vendite Centro Italia di ENI spa ha incontrato la delegazione del comitato colore di FAIB Toscana.
L’incontro, franco e costruttivo, è stato aperto a valutazioni, correzioni e suggerimenti su come affrontare le tante criticità che pesano economicamente sulle gestioni e si è incentrato soprattutto sulla questione degli special cluster.
Su questo punto è stato evidenziato che essi hanno determinato differenziali discriminanti sui prezzi consigliati negli impianti ricadenti nello stesso micromercato di riferimento. Dato aggravato dalla politica dei prezzi adottata dai retisti privati convenzionati con la compagnia. Differenziali che, con l’ultimo accordo del Dicembre 2014, dovevano in qualche modo essere superati o quantomeno marginalizzati su situazioni particolari, dettate soprattutto dalla concorrenza e su specifici impianti. Su questo punto l’Azienda ha spiegato la ragione degli special Cluster e la mobilità di essi in relazione alle singole situazioni dei micromercati, ribadendo l’impegno a tenere fermi i differenziali e in linea la concorrenza all’interno del marchio.
Nell’affrontare il capitolo dei ritardi nei pagamenti dei conguagli e accrediti carte aziendali, l’Azienda ha preso atto delle richieste Faib , riconoscendo che il problema è reale e pesa sui conti economici delle gestioni. Eni si è impegnata a lavorare per trovare una soluzione nel brevissimo periodo.
Durante l’incontro la delegazione Faib ha posto anche le problematiche dei Drop, dei fitti passivi, delle attività collaterali e per ultimo, ma non meno importante, dei costi della moneta elettronica. Su quest’ultimo punto Faib Toscana ha ribadito la volontà di trovare una soluzione interna alla filiera, considerato il disinteresse delle istituzioni. Su questo aspetto la decisione sarà rimessa alla prossima Presidenza Nazionale Faib.
Le parti si sono lasciate con l’auspicio, meglio dire con l’impegno, di tutti a continuare sulla strada del confronto costruttivo, anche periodico, allo scopo di risolvere e non aggravare i problemi dei gestori a marchio ENI.