A seguito dell’udienza di ieri, 7 maggio, svoltasi nell’ambito dell’azione cautelare promossa da Faib, Fegica e Anisa, ai fini dell’annullamento dell’Atto di indirizzo interministeriale a firma dei Ministri Lupi e Guidi per il Ministero dei Trasporti e dello Sviluppo Economico, in materia di piani di ristrutturazione della rete delle aree di servizio autostradali, il TAR del Lazio ha emesso un’ordinanza con cui, stabilendo la “prosecuzione della camera di consiglio” al 15 luglio 2015, aggiornando, dunque, l’udienza cautelare, ha dato seguito all’esigenza di acquisire i piani di ristrutturazione della rete delle aree di servizio autostradali nonché l’eventuale approvazione del MiT dei suddetti piani entro 30 giorni dal ricevimento dell’ordinanza.
Dunque, il MiT, entro 30 giorni dalla ricezione dell’ordinanza e, dunque, indicativamente entro il prossimo 10 giugno dovrà depositare una relazione ed i documenti riguardanti sia i suddetti piani che l’eventuale riscontro fornito dal Ministero dei Trasporti, dopo l’apposito ietr delineato dall’atto stesso.
I piani di ristrutturazione, allo stato non conosciuti, stando all’atto di indirizzo, dovevano essere depositati dai concessionari in riferimento alle rispettive aree di servizio entro il 15 febbraio u.s. per essere riscontrati entro i 30 giorni successivi e vale a dire entro il 15 marzo us dal MiT, d’intesa con il MiSE, sentite le Regioni interessate.
Sarà dunque importante conoscere l’elaborazione dei suddetti piani, l’orientamento eventualmente assunto dai Ministeri interessati e l’apprezzamento svolto dalle Regioni per valutare con maggior dettaglio il focus dei contenuti degli stessi per una ampia e partecipata decisione sui successivi atti da predisporre.
“La decisione del TAR – ha detto Tonino Lucchesi, Presidente di Faib Autostrade – giunge pochi giorni prima della riunione che i Ministeri dei Trasporti e dello Sviluppo Economico hanno convocato per il 13 maggio p.v. sulla materia a seguito della terza dichiarazione di sciopero dei gestori autostradali, poi sospeso proprio in virtù della convocazione ministeriale. Ciò che si chiede è il rispetto delle norme di Legge, la continuità gestionale in vigenza di contratto, la piena applicazione del principio di servizio pubblico in Autostrada e il rispetto della libera concorrenza sul non oil sotto-pensilina: punti sui quali già il Vice Ministro De Vincenti aveva offerto significative aperture, prima del suo passaggio a Palazzo Chigi. L’ordinanza del TAR riporta un minimo di chiarezza e trasparenza sul settore autostradale. Auspichiamo che questo possa favorire la composizione delle divergenze in atto riconoscendo il ruolo e l’autonomia imprenditoriale delle gestioni che non possono pagare i conflitti tra concessionari e affidatari”.