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I primi passi di Assolavaggisti

Giuseppe Sperduto, coordinatore nazionale della nuova associazione, nata in seno a Confesercenti, indica i temi che saranno affrontati e che segneranno il percorso verso l’Assemblea costitutiva, programmata per il 29 ottobre prossimo a Roma nell’ambito di Oil&nonoil 2015. L’associazione nasce con l’obiettivo di dare rappresentanza e identità a un settore complesso

 

Come e quando è nata l’idea di costituire Assolavaggisti?
E’ un’idea che viene da lontano: la Faib, fin dalla fine degli anni 80 ha posto con forza il tema del cosiddetto non oil al centro delle attività associative, ritenendo che la prospettiva della distribuzione carburanti passasse attraverso lo sviluppo di altre attività complementari. Oggi, dopo diversi tentativi approdiamo alla costituzione di un coordinamento di una delle attività più diffuse sui piazzali. Confesercenti è un network delle pmi che garantisce diffusione territoriale, competenze e professionalità necessarie ad assicurare assistenza e rappresentanza ai lavaggisti.
Riteniamo sia giunto il momento che queste figure imprenditoriali possano contare su un soggetto di rappresentanza, autonomo, capace di dare identità unitaria a un settore complesso.

Quale percorso intendete seguire fino all’Assemblea Costitutiva che svolgerete nell’ambito di Oil&nonoil Roma il 29 ottobre?
Costituire il Coordinamento, consolidarlo e soprattutto ascoltare gli imprenditori del settore per costruire insieme un programma di lavoro che presenteremo all’Assemblea del 29 ottobre.

Quale tipo di struttura organizzative pensate sia più adatta a raccogliere e rappresentare le istanze di un settore rappresentato per la prima volta?
Una struttura dapprima leggera, data appunto da un semplice Coordinamento, che possa contare sulle professionalità interne alla Confesercenti e capace di intercettare altre esperienze tecniche in grado di rappresentare da subito un valido supporto operativo per gli associati. In prospettiva il modello di rappresentanza potrebbe ricalcare quello storico e di successo della Faib: ovvero farsi carico “semplicemente” di tutte le problematiche del settore.

Il 63% degli impianti di lavaggio è all’interno delle stazioni di servizio, intendete rappresentare quei professionisti o tutto il mondo degli imprenditori del lavaggio?
Partiamo dai lavaggisti sui piazzali dei distributori carburanti per arrivare rapidamente a rappresentare tutto il settore, che è molto articolato e con tante sfaccettature, per spazi, attrezzature e dinamiche imprenditoriali diverse.

Quali sono i grandi temi che inizierete ad affrontare?
Le parole guida che utilizzeremo per orientarci sono: informazione e formazione, professionalità tecniche, semplificazione amministrativa, innovazione e marketing, contrasto dell’abusivismo, riduzione dei costi, promozione…ma le svilupperemo con un lavoro comune.

Quali saranno i rapporti con l’associazione dei costruttori?
Il confronto all’interno e con i soggetti esterni è alla base del funzionamento di ogni associazione. Saremo aperti alle innovazioni, che consentano una riduzione dei costi, la pianificazione degli interventi, con capacità di analisi e budget adeguati per area commerciale, per costruire insieme garanzie di investimenti e manutenzioni per gli operatori che vogliamo rappresentare.

 

Fonte: www.oilnonoil.it