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Tamoil. Faib, Fegica e Figisc censurano duramente la Compagnia e chiedono al MiSE di far sentire la voce dello Stato italiano per il rispetto delle Leggi

Con una nota unitaria Faib, Fegica e Figisc hanno rilanciato la protesta verso la Tamoil. Nella nota, indirizzata a. Mr. Fuad Krekshi, Presidente Tamoil Italia SpA e al Dr. Luca Luterotti, Amm.re Delegato Tamoil Italia SpA e, per conoscenza, alla Senatrice Simona Vicari, Sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico, le Federazioni di Categoria denunciano “un comportamento, almeno irrituale, tenuto dai Dirigenti di codesta Azienda in occasione di un presidio di un gruppo di Gestori Tamoil e dei Presidenti Nazionali delle tre Organizzazioni: presidio regolarmente annunciato ed autorizzato dalle competenti Autorità preposte alla tutela dell’ordine pubblico, svoltosi mercoledì 15 aprile davanti all’ingresso della sede di Via Andrea Costa.”
Nella missiva le Associazioni precisando che “Il Presidio, mantenuto in maniera ordinata e civile (…) era finalizzato a richiamare l’attenzione dell’Azienda sulla indifferibilità di riprendere il confronto con lo scopo di definire quei rapporti "economico-normativi" che la Legge affida alla concertazione delle Parti (cfr. D.Lgs. 32/98, L. 57/01, L. 27/12)” censurano “Codesta Azienda – ancorché ripetutamente sollecitata – continua a mantenere una posizione di totale chiusura a qualsiasi confronto: è sufficiente ricordare che l’ultimo accordo è stato stipulato il 10 marzo del 2005 (il 1 dicembre del 2009, è stato concluso, invece, un "accordo ponte" che avrebbe dovuto consentire la stipula di una nuova intesa entro il 30/3/2010), cioè oltre dieci anni fa’!”
I Presidenti di Faib, Fegica e Figisc rimarcano che “Nel frattempo la Tamoil Italia, ha continuato, in violazione e spregio, di ogni norma di Legge a sostituire la "contrattazione collettiva" (ex Lege) con una contrattazione "individuale", fatta con i singoli Gestori verso i quali sono state messe in atto (…) "pressioni" anche psicologiche (…)”
Per le Federazioni di Categoria “Questa situazione – aggravata dalla chiusura di qualsiasi confronto con la rappresentanza dei Gestor i- ha reso la situazione estremamente "incandescente" e, certamente, ha posto la Tamoil fuori da ogni regola fissata dal Legislatore a vantaggio della Parte contrattualmente più debole.(…) Sono finanche caduti nel vuoto i tentativi effettuati dalle Forze dell’Ordine, di stabilire un contatto all’interno dell’Azienda!”
Per la rappresentanza dei gestori a questo punto “l’unica possibilità di iniziare a comporre la vertenza e far riprendere il confronto, è costituita dall’intervento diretto dell’Amministratore Delegato e da un incontro specifico che faccia chiarezza anche su ciò che è accaduto nella giornata del 15 aprile.” Diversamente sarebbe inevitabile l’intervento del MiSE per la composizione delle vertenze collettive. E dieci anni senza accordo appaiono un buon motivo per accelerare in questa direzione l’intervento del MiSE. Chiamato a far rispettare le Leggi dello Stato italiano
Nella nota Faib, Fegica e Figisc, confermano che “Resta comunque ferma la posizione delle tre Organizzazioni che, di fronte allo stallo, cercheranno, di fronte al Magistrato competente, di ottenere quello che la Legge ha disposto a tutela degli interessi dei gestori.”