Scatterà stasera alle 22 la due giorni di sciopero proclamata dai gestori delle aree di servizio autostradali che si prolungherà fino alle ore 22 di giovedì 5 marzo.
“L’azione di chiusura – si legge in una nota congiunta delle Organizzazioni di categoria, Faib Confesercenti, Fegica Cisl ed Anisa Confcommercio – si rende ormai inevitabile per l’assoluta inerzia dei Ministeri dei Trasporti e dello Sviluppo Economico che hanno deciso di lasciare cadere nel vuoto ogni sollecitazione al confronto.
Un atteggiamento che tenta inutilmente di dissimulare la difesa strenua dei privilegi e delle ingentissime rendite di posizione delle potenti società concessionarie che continuano ad incassare ogni tipo di favore: dagli aumenti sistematici dei pedaggi e delle tariffe; ai prolungamenti ultra decennali dei contratti di concessione; passando per gli atti di indirizzo governativi sulla gestione dei servizi offerti in autostrada utili solo ad aumentare royalty e prezzi dei carburanti ed a comprimere ogni livello di servizio da offrire ai consumatori ed agli automobilisti”.
Una situazione intollerabile e gravissima che, al contrario, richiede al Governo un intervento teso a tutelare il “bene pubblico” offerto in concessione e l’interesse generale.
Che, tra tante competenze istituzionali, debba essere una categoria – composta da 460 imprese e 6000 dipendenti che perderanno il posto di lavoro – a dover portare il carico di una tale istanza, la dice lunga sullo stato di degrado di gran parte della classe dirigente di questo Paese e non solo di quella politica.
E tuttavia – conclude la nota sindacale – in assenza di interventi concreti, i gestori torneranno nuovamente ad assumere ulteriori iniziative, anche attraverso nuove tornate di sciopero.
Nel frattempo è programmato per oggi pomeriggio a Roma l’incontro tra le Associazioni dei gestori e le Regioni per comprendere quali azioni si intendono attivare per tutelare il bene pubblico e la continuità del pubblico servizio in Autostrada.