Durante la riunione del Direttivo Faib Confesercenti svoltasi lunedì 9 febbraio, ha impegnato gran parte della serata la questione sicurezza, ripartendo dal recente episodio della rapina alla gioielleria di Ponte di Nanto, nella quale è stato coinvolto il benzinaio Graziano Stacchio che ha reagito alla violenza armata dei rapinatori sparando e uccidendo uno dei malviventi.
Fabio Tombolan, Presidente Provinciale della categoria benzinai, ha inquadrato l’episodio denunciando una situazione che vede un preoccupante susseguirsi di fatti di criminalità che interessa le attività commerciali e in particolare, con livelli di notevole gravità ed elevatissima esposizione, i gestori di impianti di carburante. Avvengono abitualmente asportazioni delle colonnine bancomat, minacce e tentativi di rapina, nel 2011 si arrivò all’assassinio del collega e socio Francesco Zoppello gestore del distribuzione Esso di Thiene, per rubargli l’incasso giornaliero.
Sicuramente da allora la situazione non è migliorata e anzi sta degenerando in episodi di grande drammaticità, come appunto è successo a Ponte di Nanto. C’è il rischio che con il perdurare della crisi, si moltiplichino episodi analoghi nel corso dei quali anche i privati, per disperazione, arrivino a reagire in maniera armata con rischi molto seri di estensione dei conflitti a fuoco e gli inevitabili pericoli.
“E’ necessario soprattutto”, come ha voluto ribadire Flavio Convento, componente della Giunta Nazionale della Faib Confesercenti, “che non vi siano altri interventi di riduzione delle forze dell’ordine sul territorio e che si affronti soprattutto il problema della mancata certezza della pena, problema che si ripropone anche nel recente gravissimo episodio, poiché il rapinatore rimasto ucciso aveva già precedenti penali per tentato omicidio. Grande solidarietà umana da parte di tutti i componenti del Direttivo va al collega Graziano Stacchio, che con coraggio si è opposto all’attacco dei rapinatori”.
Il Direttivo ha quindi insistito su un altro aspetto che la categoria pone da anni al centro della propria azione sindacale e che forse potrebbe contribuire ad evitare almeno una parte dei fatti delittuosi, cioè la definizione di accordi con il Governo e con le banche per l’estensione dell’uso di sistemi di pagamento elettronico a costi decisamente più sostenibili sia per i gestori che per gli utenti oltre all’adozione di incentivi per l’istallazione di più moderni sistemi di sorveglianza negli impianti.