Questa la frase che circolava tra i gestori a marchio Eni intervenuti lunedì 12 gennaio 2015 all’Assemblea Faib di Firenze, dopo l’illustrazione dell’accordo faticosamente raggiunto con Eni dopo quasi tre anni di trattative.
Simone Perini, Presidente del Comitato di Colore, membro della delegazione nazionale Faib al Tavolo negoziale, nell’illustrare i termini dell’accordo ha sottolineato l’importanza e la valenza politica che lo stesso ha, non solo per i gestori a marchio, ma per tutta la categoria.
Significativo, ha ribadito Perini è la nuova impostazione che la principale azienda italiana, sotto l’incalzare delle Federazioni di categoria, ha voluto dare alla distribuzione carburanti, imprimendo una svolta alla propria strategia in favore della qualità e del servizio. Le Associazioni Faib, Fegica e Figisc hanno raccolto la sfida e preteso un ruolo primario per il gestore sul piazzale, invertendo, per la prima volta nella storia di questo settore, la tendenza che vede diminuire l’impiego di manodopera a favore della selfizzazione con punte anche estreme, vedi impianti Ghost. Si tratta di un segnale importante a tutto il settore.
Per la situazione economica che l’Italia, ma più in generale tutto il nostro continente, sta attraversando, fortemente avvertita dal settore, le parti hanno operato una scelta mirata a favore della qualità del servizio e preferito puntare sulla professionalità del gestore, innalzando il livello di offerta e il rapporto prezzo-qualità; una scelta che ben si comprende per Eni e i suoi gestori che hanno nel corso del tempo favorito una forte integrazione dei servizi oil a quelli non oil ricompresi nel modello “eni station”. Eni con l’accordo del 19 dicembre inverte la propria politica e coerentemente con il modello perseguito con “eni station” dà una virata al proprio posizionamento spostandosi da scelte effimere-come quelle dell’ immediato riconoscimento economico che poteva essere a nostro avviso solo un fuoco di paglia, oltre a rappresentare politiche facilmente replicabili, a scelte complesse di offerta al pubblico basate sull’ integrazione dei servizi all’auto e all’automobilista che richiedono strutturazione aziendale, organizzazione e disponibilità di risorse umane..
A conclusione dell’assemblea il Presidente Perini chiedendosi “abbiamo fatto male o bene?”, ha dichiarato “questo è ancora presto per dirlo, ma abbiamo preferito essere prudenti, oserei dire saggi. Per la prima volta, mi è parso di capire che parti opposte sono state in accordo a camminare nella stessa direzione. Se come auspico, abbiamo arato e seminato bene, il prossimo raccolto potrà essere soltanto migliore.”
Alla fine della serata l’Assemblea Eni di Firenze ha approvato all’unanimità l’accordo e il suo articolato.