Si è svolto martedì sera al Mise il tavolo sulla rete carburanti, presieduto dal sottosegretario sen. Simona Vicari e dai direttori generali Gilberto Dialuce e Gianfrancesco Vecchio. All’incontro hanno partecipato tutti i rappresentanti della filiera. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di trovare una sintesi tra le diverse parti in tema di ristrutturazione della rete, annosa ed irrisolta questione. A questo proposito il Ministero ha presentato dei dati relativi alla composizione della rete e al suo erogato. Il quadro, aggiornato al 31 dicembre 2012, parla di 23.704 impianti, registrati all’Agenzia delle Dogane, ed evidenzia che quasi 5.200 hanno (avevano) un erogato medio inferiore a 350mila litri e 78 superiore a 10 milioni di litri. Presi tutti insieme, i 5.200 impianti con l’erogato più basso hanno volumi di poco inferiori ai 78 con erogato oltre i 10 milioni (905 milioni di litri contro 1,07 miliardi), mentre gli impianti che si sono registrati per la comunicazione dei prezzi sono 19.200. Il quadro tratteggiato rimarca ancora una volta la forte distanza della rete italiana dalla media europea, sia in termini di erogati che di qualità degli impianti che di efficienza. Le associazioni dei gestori hanno ribadito la necessità di trovare un’ intesa e hanno richiamato le linee presentate unitariamente nell’ambito del documento consegnato a suo tempo alle istituzioni e al resto della filiera. Nel suo intervento il Presidente della Faib, Landi, ha particolarmente insistito inoltre sull’inderogabile necessità di prevedere una forte opera di rinnovamento della rete carburanti, prevedendo per l’apertura dei nuovi impianti l’erogazione di prodotti ecocompatibili, attrezzature in grado di perseguire gli obiettivi di risparmio ed efficienza energetica, in linea con la legislazione europea e nazionale in materia ambientale, e la contemporanea offerta dei servizi non oil. Per la Faib occorre da un lato porre attenzione sugli standard di servizio da garantire al territorio, per rendere disponibile il diritto alla mobilità delle aree disagiate e dei piccoli comuni, e dall’altro consentire l’accesso al fondo indennizzi a quei gestori espulsi dalla rete per la trasformazione degli impianti in ghost. Gli intervenuti hanno condiviso l’esigenza di ammodernare la rete e di chiudere gli impianti incompatibili per la legislazione vigente, mentre permangono differenze d’approccio sugli impianti inefficienti e le politiche di bonifica dei suoli. Alla fine degli interventi, è’ stato concordato un nuovo incontro per il 12 dicembre.
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