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Moneta elettronica: lettera aperta del Presidente della Faib Toscana ai Parlamentari eletti in Regione

Come certamente saprete, dallo scorso 1 luglio, e’ legge l’obbligo, per gli esercenti attività di impresa e professioni, tra cui appunto i gestori degli impianti carburanti, di accettare anche i pagamenti effettuati attraverso moneta elettronica, per importi superiori ai 30 euro.
La Faib Confesercenti, si e’ sempre caratterizzata, ormai da anni, per la condivisione delle scelte tese a favorire la diffusione dell’utilizzo della moneta elettronica.
Questo per la consapevolezza che un minor utilizzo del denaro contante, a fronte di quello delle carte di credito e di debito, andava ad aumentare la sicurezza di una categoria, quale quella dei gestori degli impianti carburanti, da sempre vittima di episodi criminali, di rapine, che purtroppo, non poche volte, hanno portato alla uccisione di alcuni nostri colleghi.
Ma purtroppo il Governo ed il sistema bancario, hanno scaricato su categorie come la nostra, i costi e le inefficienze del sistema, rendendo di fatto insostenibile per i gestori l’accettazione dei pagamenti con moneta elettronica.
Infatti i costi di gestione per le transazioni elettroniche, come denunciamo inascoltati, da tanto tempo, annullano di fatto ogni possibilità per i gestori di realizzare utile e fare impresa.
Per portare alcuni esempi concreti, il margine del gestore, a seconda delle modalità di vendita, varia dal 1% al 2% del prezzo finale pagato dal consumatore, mentre i costi per le transazioni elettroniche variano, a seconda degli istituti bancari e dei territori, dallo 0,5% all’1%.
E’ cosa ben nota che in Italia, i costi complessivi legati al mantenimento e all’uso dei POS sono più alti del 50% rispetto alla media europea.
Facciamo anche presente, che l’Europa prevede l’armonizzazione delle commissioni allo 0,2% per le carte di debito e allo 0,3% per le carte di credito. Inoltre il Parlamento ed il Governo, non possono ignorare che le imprese di distribuzione carburanti, ogni anno, raccolgono per lo stato circa 20 miliardi tra accise ed IVA, solo sulla rete ordinaria.
Ricordiamo, tra l’altro, che il decreto liberalizzazioni, aveva a suo tempo sancito la gratuità delle commissioni, per la distribuzione carburanti, in caso di pagamenti fino a 100 euro. Purtroppo tale norma e’ poi stata lasciata decadere.
In questo quadro, di pesanti disagi e sacrifici per la nostra categoria, e’ con grande rammarico che abbiamo dovuto registrare, a parte l’impegno di alcuni parlamentari, di varie forze politiche, che hanno presentato interrogazioni ed emendamenti sulla materia, la totale latitanza del Governo, che in tale modo rischia di apparire complice del sistema bancario, nello scaricare sul soggetto più debole, inefficienze e costi.
A partire dai prossimi giorni, la Faib, coinvolgendo anche le altre organizzazioni sindacali del settore, sulla base di queste motivazioni e raccogliendo le crescenti preoccupazioni e richieste di mobilitazioni, che ci arrivano da tanti gestori, anche nella nostra regione, promuoverà diverse iniziative di protesta, articolate nelle forme più varie, nei confronti del Governo e del sistema bancario. Nel frattempo abbiamo ritenuto di portarVi a conoscenza dello stato di disagio e di vera e propria crisi economica dei gestori degli impianti carburanti, con l’auspicio di un Vostro interessamento e di un sostegno, nelle forme e nei modi che riterrete opportuni, alle richieste legittime della nostra categoria.