Annuncio del Sottosegretario Bitonci sullo stato della Riforma del settore carburanti
La rete della distribuzione carburanti è sempre più frammentata, con oltre 350 marchi e più di un migliaio di proprietari di impianti. Uno scenario difficile per i gestori, che vedono aumentare le forme contrattuali anomale, non tipizzate, che spesso determinano gestioni capestro. Da qui l’esigenza di una riforma di settore e l’ ampliamento delle formule contrattuali per la rete.
È quanto emerge da “Il Franchising nella distribuzione carburanti, opportunità e criticità a confronto”, organizzato da Faib e Federfranchising Confesercenti a Roma, con la partecipazione e gli interventi del Presidente Unem, Giovanni Murano, del Senatore Sergio Gambini, Relatore della legge sul Franchising in Italia, dell’Avvocato Paolo Grassi e dell’Onorevole Massimo Bitonci, Sottosegretario al Ministero delle imprese e del Made in Italy, oltre al Presidente Faib Giuseppe Sperduto e al Presidente Federfranchising Alessandro Ravecca. Il workshop scaturisce dalla necessità di valutazione di nuove formule contrattuali, tra cui proprio il franchising: la legge 27/2012 dà la possibilità ad Associazioni dei gestori e alle Associazioni dei titolari di impianti di tipizzare nuovi contratti per il comparto della distribuzione carburanti.
In particolare, la giornata di lavoro si è concentrata sulle potenzialità della legge che disciplina l’affiliazione commerciale, in relazione alla distribuzione carburanti, analizzando opportunità e criticità della stessa.
Il workshop è stato anche momento per affrontare alcune questioni centrali per il settore come il Ddl per la razionalizzazione della rete carburanti che, secondo quanto riportato dal Sottosegretario Bitonci sarebbe “in dirittura d’arrivo”, anche se il Mimit “sarebbe in attesa di una proposta di accordo condiviso dalla filiera sulla contrattualistica”.
Ad aprire i lavori, dopo i saluti della Prof.ssa Maria Chiara Malaguti, Presidente Unidroit, International Institute for the Unification of Private Law il Presidente della Faib Giuseppe Sperduto .“Questo convegno – ha detto – cade in un momento storico per il settore carburanti. Per la prima volta, negli ultimi vent’anni, siamo ad un passo dal formulare una proposta di riforma. Si tratta di capire come procedere di fronte al Governo e se la filiera saprà far fronte alle responsabilità storiche che abbiamo davanti. Uno dei nodi sono le nuove tipologie contrattuali e, oggi, tentiamo di indagare quella del Franchising per capire se può essere applicata al comparto. Lo facciamo con professionisti ed esponenti della filiera e con un rappresentante del Governo, il Sottosegretario Bitonci”.
“La Faib – ha concluso Sperduto – vuole essere interlocutore avanzato per Governo e compagnie petrolifere, perché si arrivi ad una riforma del settore pienamente condivisa”.
Alessandro Ravecca, presidente di Federfranchising Confesercenti, ha presentato i principi cardine del contratto (formazione, tecniche di vendita, controllo e gestione, strumenti informatici) ricordando di aver ricevuto richieste da molte società petrolifere. Una, di recente, “ci ha chiesto di prendere in gestione seicento punti vendita con il nostro marchio. Il franchising può rappresentare una forma contrattuale di successo a patto che si trovino formule a tutela sia del franchisee che del franchisor. Quest’ultimo, poi, deve trasmettere al franchisee know how e non solo un’insegna. Solo con una giusta formazione del franchisee questo tipo di rapporti di lavoro diventano realmente efficaci, per ambo le parti. Si deve studiare e provare”.
Il presidente Unem Gianni Murano ha ringraziato Faib per l’importante evento e ha sottolineato la “collaborazione propositiva con il sindacato benzinai Confesercenti. “Il non oil – ha aggiunto, non è mai decollato. Riferendosi alla rete ha poi parlato di parcellizzazione e di erogato sotto la media europea. Il 20% dei punti vendita ha il 2,5% dell’erogato e solo 25 marchi hanno più di 50 punti vendita. E questo può contribuire alla “evasione contrattuale”. Perché le attività integrative decollino “è necessario rispondere, rapidamente, mercato, senza vincolare i nuovi modelli a pochi schemi contrattuali. Su questo proprietari e gestori sono dalla stessa parte: il nemico è il dumping contrattuale. Il Franchising può essere una soluzione. E’ un modello che può funzionare, soprattutto nel non oil”.
“L’impegno di questo governo – ha concluso Murano – ad affrontare la riforma del contratto è encomiabile. Sfruttiamo questa opportunità”.
Nel corso del suo intervento, il Sottosegretario Massimo Bitonci ha evidenziato: “Da un anno a questa parte, numerose volte ci siamo ritrovati a discutere del settore che vive indubbie criticità. La contrattualistica è uno tra i temi più delicati: è importante salvaguardare e mettere al centro la tutela del gestore, dell’impianto. Ma bisogna proiettarsi al futuro. Quindi partendo dall’oil valutare anche altre opportunità di servizi e offerte. Rapporti di lavoro che dovranno essere adeguatamente normati, a tutela degli operatori”.
Sull’interoperabilità delle banche dati il Sottosegretario ha reso noto che c’è stato un incontro con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli “per chiudere il cerchio. Dall’ incrocio di queste banche dati sui distributori di carburanti si riuscirà a contrastare l’illegalità e a ridurre la non efficienza”.
Infine Bitonci ha parlato anche di bonifica: “C’è una differenza abissale tra numero di distribuzione italiano e media europea. Punti vendita con erogati anche bassi. Il Governo, pensando al futuro e a una razionalizzazione degli impianti, anche in vista del nuovo Codice della strada, ha individuato con il Mase la possibilità di incentivi per la bonifica. Una linea di intervento che aiuterà le strutture non più efficienti e in zone in contrasto con il Codice della strada a chiudere l’attività in maniera adeguata, con un concreto aiuto per la bonifica”.
Sergio Gambini, relatore della legge sul franchising in Italia nella XIV legislatura, oltre a illustrare il lavoro triennale per portare a termine l’iter di approvazione del Ddl di iniziativa parlamentare, ha ricordato il confronto con la Fiat sugli incentivi all’acquisto delle auto, che si concentrò sulla proposta di incentivare una “eccellenza” italiana come i mezzi a metano, a fronte della quale i rappresentanti della casa auto obiettarono sulla carenza della rete distributiva”.
Paolo Grassi ha messo in luce i limiti dell’applicazione della legge sul franchising al settore della distribuzione carburanti, evidenziando le peculiarità della normativa di settore. “La Legge 6 maggio 2004, n.129, testualmente sull’affiliazione commerciale, ma più conosciuta come legge sul Franchising, impone l’applicazione delle proprie norme a qualsiasi contratto “comunque denominato”, che disciplini un rapporto negoziale tra imprese o, comunque soggetti autonomi. La definizione applicativa della Legge n.129/2004 si attaglia, quindi, a prima vista, anche al settore carburanti, ma un più attento esame della normativa porta ad escludere un siffatto obbligo per i contratti di distribuzione al pubblico di carburanti e oli minerali. In passato la distribuzione di carburanti a dettaglio era regolata da un regime di concessione che conferiva alla normativa di settore la natura giuridica di Legge speciale. Venendo meno il regime concessorio della distribuzione di carburanti in Italia, non è venuta meno la natura di legge speciale della normativa di settore. Anche se la normativa sul contratto di franchising non può essere considerata da applicarsi direttamente ai contratti di distribuzione al dettaglio di carburante, in futuro, si potrebbe far ricorso a tale formula contrattuale “mediante Accordi sottoscritti tra organizzazioni di rappresentanza dei titolari di Autorizzazione e di quelle dei gestori” da depositarsi presso il MISE. Ovviamente in questo caso, occorrerà risolvere vari problemi giuridici”.
Abstract Grassi
Articolo Pergamo
Passerini Il Franchising nella distribuzione carburanti