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Dal 1 luglio prezzi liberi e pieno più caro, saltano gli accordi sul prezzo massimo in autostrada

I PETROLIERI CONGELANO I MARGINI DEI GESTORI, PER AUMENTARE LE ROYALTY AI CONCESSIONARI SULLA RETE AUTOSTRADE.

Dal 1° luglio prossimo le Organizzazioni di categoria dei Gestori delle aree di servizio autostradali “sono costrette ad assumere la decisione di considerare sospeso ogni accordo sul prezzo massimo” di vendita dei carburanti. E ciò “fintantoché non vengano raggiunti accordi economici adeguati ai sensi dell’articolo 19 della Legge 57/01 tra le Organizzazioni di categoria dei Gestori e le singole compagnie”.
E’ quanto Faib-Fegica-Anisa hanno formalmente comunicato già la scorsa settimana al Ministro Scajola, al Sottosegretario Saglia, al Presidente di ANAS, a tutte le concessionarie autostradali ed a tutti gli Amministratori Delegati delle compagnie petrolifere.
Alla base della decisione assunta c’è -come si legge nella comunicazione sindacale- “il rifiuto delle compagnie petrolifere di procedere all’adeguamento del margine unitario pro-litro, che costringe fatalmente al declino ed al fallimento l’impresa esercitata dal Gestore”. E “Poiché le scriventi Federazioni ritengono che nessun imprenditore possa essere costretto a vendere in perdita, la scelta è intimamente connessa con la necessità di mantenere in vita tante microaziende che svolgono il pubblico servizio di distribuzione carburanti”.
In realtà, il denaro che non trovano per adeguare di pochi millesimi di euro/litro il margine dei Gestori, i petrolieri lo mettono, con gli interessi, nei contratti che li legano ai concessionari autostradali, ai quali vengono corrisposte royalty che arrivano a 18/20 eurocent/litro sui carburanti ed alle soglie del 40% del prezzo del caffè, dell’acqua minerale o dei panini: una ennesima e ulteriore tassazione che finisce per essere pagata dai consumatori, oltre che essere usata contro i Gestori, a cui non rimane altra possibilità se non quella di cancellare il limite che si erano autoimposti dal 2002 a favore dei cittadini/consumatori e fissare liberamente i prezzi.
La sommatoria degli oligopoli produce in autostrada poca concorrenza e doppio sfruttamento: dei consumatori e dei gestori.
Questa iniziativa -conclude la nota congiunta- va ad integrarsi con quella dello sciopero nazionale degli impianti rifornimento carburanti, già proclamata per i giorni 8 e 9 luglio, e che in autostrada verrà attuata con le seguenti modalità: chiusura dalle ore 22.00 di martedì 7, alle ore 22.00 di giovedì 9 luglio.