Vai al contenuto
Home » Intervento di Martino Landi al Convegno "I controlli sugli impianti di distribuzione dei carburanti: metrologia, ambiente e sicurezza", organizzato nell'ambito della Nona Edizione di Oil&nonOil-S&TC

Intervento di Martino Landi al Convegno "I controlli sugli impianti di distribuzione dei carburanti: metrologia, ambiente e sicurezza", organizzato nell'ambito della Nona Edizione di Oil&nonOil-S&TC

Abstract

Intervento di Martino Landi al Convegno "I controlli sugli impianti di distribuzione dei carburanti: metrologia, ambiente e sicurezza", organizzato nell’ambito della Nona Edizione di Oil&nonoil-S&TC

 

Verona
27, 28, 29 maggio 2014

 

La politica dei controlli per garantire la sicurezza dei gestori, la tutela dell’ ambiente, il funzionamento delle apparecchiature

I temi della nostra Tavola rotonda sono strettamente intrecciati tra loro e allo stesso tampo in forte relazione con il dibattito pubblico sulle questioni aperte del nostro settore.

 
I controlli ambientali per la riqualificazione della rete
Comincio dai temi ambientali e della sicurezza: Questi sono inevitabilmente e indissolubilmente legati al tema dell’ammodernamento e della ristrutturazione della rete. Lo sono sia per le tematiche connesse alla razionalizzazione e riduzione degli impianti per l’efficienza energetica e la tutela ambientale che per le questioni inerenti la sicurezza degli impianti e la stessa security.
C’è una enorme questione ambientale che non si vuole vedere ed è il diretto coinvolgimento del nostro settore nelle politiche ambientali. Non si può parlare correttamente di ammodernamento della rete senza prevedere che gli obiettivi di ristrutturazione rientrino nei punti della strategia europea 20-20-20. La rete carburanti non può sottrarsi all’obiettivo di puntare alla riduzione del 20% delle emissioni di gas serra, all’aumento dell’efficienza energetica del 20% e il raggiungimento della quota del 20% di fonti di energia alternative.
Aprire il cantiere del rispetto dei temi ambientali significa chiudere impianti inefficienti, per erogato e per consumi energetici; prevedere aree con prodotti eco-compatibili per abbattere CO2 e alimentate con fonti rinnovabili sia la fase di erogazione che quella di gestione per ridurre i consumi energetici e incrementare quelli rinnovabili contribuendo al raggiungimento degli obiettivi del Paese. Per questo occorre puntare ad una drastica riduzione dei pv: 30% nel primo triennio 2014-2016 (7000 pv ca); ulteriore 10% nel triennio successivo 2017-2020 (1500 pv ca) e avviare forti investimenti per processi di dismissione e bonifica dei terreni. Una questione, quella ambientale, che rientra a pieno titolo nell’agenda del settore che opera al centro di quello scenario delle questioni ambientali che riguarda molta parte del nostro futuro.. L’UE si è posta il problema ed ha affrontato la questione anche con apposita direttiva con la guida all’auto ecologica, prevista dalla direttiva europea 1999/94/CEE.

La politica sulla sicurezza
In questi anni Faib ha denunciato gli episodi di violenza che si verificano sui distributori carburanti. Episodi continui, dalla microcriminalità agli atti vandalici, dalle minacce a fini di estorsione ai furti, sino alle rapine con scasso e agli assassinii.
Secondo valutazioni interne di Faib i gestori nella loro carriera, nella quasi totalità, hanno subito episodi di violenza connessi a tentativi di furti o rapine. Da stime interne si calcola che avvengono – annualmente – oltre 2mila episodi malavitosi sugli impianti con danni stimati intorno ai 10 milioni euro. Oggi anche le forze di polizia ammettono che i distributori di carburanti sono il bersaglio preferito della delinquenza organizzata e della micro-criminalità. E’ una situazione insostenibile che occorre affrontare. Faib ha partecipato al progetto varato dalla Questura di Roma del teleallarme,
un progetto che va implementato sulla rete nazionale. Tale iniziativa prevede l’inserimento nel sistema di ricezione automatico del 113 di numeri dedicati in uso ai gestori da attivare con facilità in caso di necessità in modo da azionare il pronto intervento delle Forze dell’Ordine.
Ma bisogna anche dissuadere i malintenzionati dal mettere in atto azioni violente prevedendo l’installazione obbligatoria di impianti di videosorveglianza a carico dei proprietari degli impianti e allo stesso tempo assicurando per Legge i gestori contro i furti per scoraggiare l’uso della resistenza impari a fenomeni di violenza. Occorre ridurre al minimo il senso di perdita attraverso la consapevolezza dell’intervento dell’assicurazione. Altro tema è l’attacco agli accettatori di banconote, fenomeno molto cresciuto nel corso degli ultimi anni.

I Controlli Metrici
Considerato l’elevato costo del carburante e la prevalente componente pubblica i controlli metrici sono fondamentali per scoraggiare frodi, inquinamenti, manipolazioni a danno dei consumatori e dello Stato al quale finisce, tra accise ed IVA, oltre il 60% del prezzo finale, garantendo entrate per oltre venti miliardi di euro annui.
La vendita carburanti è dunque una tentazione per i malintenzionati. Essa potrebbe consentire circuiti di arricchimento veloci. E’ indispensabile dunque il rispetto del processo di controllo e di verifica delle attrezzature utilizzate nella filiera della distribuzione, dalla raffineria ai depositi, dalla dal trasporto al conferimentoai punti vendita, alla presa in carico nelle cisterne dei singoli distributori, fino all’erogazione dei prodotti nei serbatoi degli utenti finali.
La delicatezza di tali passaggi è riprovata dai controlli dai quali emergono frodi milionarie realizzate con la sofisticazione e l’alterazione e la qualità dei prodotti, con conseguenze disastrose per la meccanica degli autoveicoli, e la manomissione fraudolenta degli apparecchi di misurazione che vanno ad alimentare un mercato nero, a danno dello Stato, degli operatori corretti e di tutti i cittadini consumatori.
Ciò spiega la normativa attuale molto stringente, (ai sensi dell’Art. 14 D.M. 18 Gennaio 2011 n° 32) che prevede la rilegalizzazione periodica (ogni 2 anni) obbligatoria di tutte le testate delle pistole erogatrici e la corretta piombatura di tutti gli strumenti metrici oltre che la rilegalizzazione e l’applicazione dei sigilli a garanzia apposti da ditte autorizzate dopo ogni intervento di manutenzione e/o riparazione per qualsiasi motivo o rimozione di etichette o di altro sigillo di garanzia anche di tipo elettronico o elemento di protezione.
Se nel recente passato i controlli metrici ricadevano in capo alle Camere di Commercio che, tramite una convenzione quadro fatta con il settore e Unioncamere, garantiva un servizio a tutti gli operatori ad un costo accettabile, oggi con l’utilizzo sul mercato di nuove attrezzature, dei sistemi di misura di tipo MID i controlli sono svolti da laboratori specializzati e autorizzati dalle Camere di Commercio con la conseguenza che i costi di gestione sono lievitati enormemente in virtù anche del fatto che ad ogni riparazione deve corrispondere obbligatoriamente l’immediata rilegalizzazione.
Come è noto, la normativa individua nella figura del gestore il responsabile metrico, il quale si assume su di se tutte le responsabilità compreso quelle penali, oltre l’onere di assolvere a tutti gli adempimenti con spese non più sostenibili in questo particolare momento di crisi che sta attraversando il settore. In questo senso la Faib non condivide che le compagnie petrolifere, e i titolari di autorizzazione, proprietarie delle attrezzature si sottraggano al pagamento di questi oneri, visto che i gestori non possono scegliere le attrezzature né le ditte di manutenzione a cui affidare il controllo degli impianti né ne sono i proprietari: si pone dunque il problema di chi debba essere il destinatario dell’onere dei diritti metrici.