Faib Autostrade, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio, con una nota ad Autostrada del Brennero, al Ministro dei Trasporti e a quello dello Sviluppo Economico, all’Autorità per la Regolazione dei Trasporti e al Responsabile per la Struttura di Vigilanza sulle Concessioni Autostradali, sono nuovamente intervenute per porre “i problemi discendenti dalla particolare situazione nella quale versa il servizio di distribuzione carburanti e connesse attività di ristorazione sulla A22 (AutoBrennero), al fine di sollecitare opportuni interventi atti a ripristinare le minime condizioni di svolgimento delle attività.”
Le Federazioni ricordando che “l’attività di distribuzione carburanti, lungo la viabilità autostradale, è classificata dalle norme pubblico servizio che deve essere garantito, a beneficio degli utenti, con continuità e regolarità" hanno auspicato e sollecitato “che la struttura preposta consenta, nei limiti imposti dalle procedure di riaffidamento della concessione, non solo il pieno rispetto delle norme ed il pieno svolgimento del pubblico servizio ma anche che rimuova eventuali impedimenti alla regolare prestazione, a favore dell’utenza, del servizio di distribuzione di carburanti, in un clima di ragionevole dimensione temporale.”
Le tre sigle poi, come dimostra la chiusura delle tre aree di servizio con colori Tamoil, hanno denunciato che “Tale situazione di indeterminatezza, peraltro, ha rischiato e rischia, ogni giorno, di registrare non solo un "esodo" degli attuali affidatari ma anche un arretramento nello svolgimento del servizio che, in un clima di incertezza, non consentono l’assunzione di iniziative tendenti a contenere i già esigui consumi.”
In questo quadro Faib Autostrade, Fegica e Anisa hanno invitato AutoBrennero a rispettare, “compiutamente, quanto disposto dal Legislatore Nazionale con le richiamate norme e provvedere – con l’immediatezza del caso ed in attesa di mettere mano ad un ristrutturazione programmata e condivisa – acchè venga ripreso lo svolgimento del pubblico servizio anche presso le aree di servizio Tamoil attualmente chiuse alle vendite (con gravissimo danno economico all’impresa di gestione ed ai lavoratori dipendenti ivi impegnati), senza perseguire scorciatoie o ad affidamenti in "house" a soggetti direttamente capitalizzati dalla stessa.”
Le Associazioni dei gestori autostradali hanno infine evidenziato che “ove perdurasse questa situazione di notevole indeterminatezza, le scriventi si vedrebbero costrette a far valere le ragioni della Categoria attraverso l’assunzione di ogni iniziativa di carattere sindacale e giudiziario, tendente a ripristinare la certezza del diritto di ciascuna micro-azienda di far tutelare i propri interessi.”
“Tale quadro, dal nostro punto di vista – ha detto Antonino Lucchesi, Presidente Faib Autostrade -, è suscettibile di ulteriori peggioramenti se non si dovesse intervenire in tempi brevi per il ripristino del servizio di rifornimento nelle aree chiuse, considerato che il quadro si va progressivamente deteriorando sia per il perdurare della crisi del traffico autostradale che degli erogati, sia per le politiche commerciali e di pricing delle Compagnie, per il mancato rinnovo degli accordi economici collettivi tra gestori e petrolifere, il tutto mentre registriamo un ulteriore perdita del valore attrattivo della distribuzione carburanti in autostrada. A questa crisi ha concorso, come hanno sottolineato sia l’Antitrust che il MIT, il livello eccessivamente elevato delle royalties corrisposte dalle Compagnie petrolifere alle Società concessionarie. La situazione sull’AutoBrennero non fa eccezione ed anzi ne accentua alcune criticità.”
“Il risultato – ha continuato Lucchesi – è che in questo momento qualche tronco autostradale è senza servizi, con tutto quello che consegue in termini di sicurezza e assistenza per gli automobilisti. Questo, considerato che siamo su uno dei principali corridoi di accesso al Paese, è particolarmente grave e dovrebbe preoccupare ancora di più il MISE e il MIT. Il MISE in particolare che ha aperto un Tavolo sula vertenza autostrade faccia ripartire il confronto tra gli operatori e dia un segnale di attenzione prima di condividere posizioni con il MIT che farebbe bene a convocarci subito.”