Per tenere sotto controllo i prezzi dei prodotti petroliferi presto si riunirà il tavolo della filiera petrolifera. Ad annunciarlo è stato il ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola, durante i lavori dell’assemblea di Assolombarda.
Alla base della presa di posizione ci sono le oscillazioni e la volatilità del prezzo del petrolio. “E’ troppo lenta la discesa del prezzo alla pompa quando scende il prezzo al barile" – è stata la denuncia del Ministro che ha omesso qualsiasi altra considerazione che al Ministro non dovrebbero però sfuggire.
“Intanto giacciono sul suo tavolo – ha detto Martino Landi Presidente di Faib Confesercenti – le argomentazioni di molti attori della filiera che reclamano a gran voce interventi strutturali sulla liberalizzazione delle attività non oil e sulla separazione della rete vendita, sull’equiparazione dell’attuale differenziale rete extrarete e sul superamento del diritto di forniture in esclusiva a favore delle 8 compagnie verticalmente integrate".
“La denuncia del Ministro ricalca quella delle Associazioni dei consumatori – ha continuato Landi – che ignorano le diverse modalità di articolazione della rete europea di distribuzione carburanti, il diverso grado di diffusione del fai da te, la strutturazione del non oil, la geografia delle abitudini di consumo e il capillare servizio al cittadino. Al Ministro non dovrebbe sfuggire che già oggi il raffronto con la media europea, se condotto su base omogenea e solo sulla rete fai da te, sarebbe premiante per l’Italia sia in termini assoluti che relativi. Senza contare il livello di servizio garantito per il diritto alla mobilità a tutti i cittadini, anche ai diversamente abili.”
Nel mirino del Governo invece sembrerebbe ci siano solo i prezzi.
“Parteciperemo al tavolo e porremo le questioni che le Associazioni dei gestori pongono inascoltati da tempo – ha concluso Landi – Intanto entra nel vivo la fase di preparazione dello sciopero dei gestori che ha al centro della propria piattaforma il riconoscimento del bonus fiscale, il superamento dell’oligopolio petrolifero, la liberalizzazione delle attività collaterali in capo al gestore, la revisione della strutturazione della rete con massicce dosi di libertà per l’operatore della distribuzione.”